Kounellis all’ex Pescheria: finora 4mila presenze

L’assessore alla cultura Miracco: «Va bene così e adesso con la Barcolana prevedo un risultato ancora migliore. La mostra chiude appena a gennaio»
Di Gabriella Ziani
Foto Bruni 06.09.13 Kounellis inaugura la mostra al Salone degl'Incanti
Foto Bruni 06.09.13 Kounellis inaugura la mostra al Salone degl'Incanti

Le pietre che scendono dal soffitto come lacrime sulle carcasse di legno che ricordano i naufragi del mare e del tempo e che trasformano il Salone degli incanti in un’opera d’arte, insomma la mostra “Kounellis Trieste” inaugurata lo scorso 7 settembre in un mese di apertura ha attirato circa 4000 visitatori.

Secondo l’assessore alla Cultura Franco Miracco «va bene, molto bene, e adesso con le tante manifestazioni che stanno per aprirsi, con le recensioni che stanno per uscire e i “tour operator” che stanno per arrivare ci sarà un risultato ancora migliore, del resto la mostra rimane aperta fino al 6 gennaio».

Gli orari quotidiani di apertura sono attualmente piuttosto ridotti, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20 da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 20 i sabati e le domeniche. Ma in occasione della Barcolana porte molto più spalancate, oltre a due visite guidate alle 18 di sabato 12 ottobre e domenica 13. Mercoledì 9 e giovedì 10 la mostra avrà orario continuato 10-20, così come domenica 13, mentre venerdì 11 ottobre e sabato 12 sarà aperta ininterrottamente dalle 10 a mezzanotte.

Se il bilancio finora può dirsi buono, certo potrà diventare migliore, perché calcolando i giorni di apertura si tratta finora di circa 130 persone al giorno, nell’arco dell’apertura più estesa 13 persone all’ora, anche se naturalmente i flussi non avranno questa costanza numerica. Ma non solo la Barcolana, anche l’annuale mostra dell’antiquariato sarà occasione per portare dei “non triestini”, degli specialisti e degli appassionati, in stagione non prettamente turistica, a visitare l’installazione del grande artista, per il quale Miracco ha in mente anche ulteriori interventi a Trieste.

Nei giorni scorsi lo ha nuovamente incontrato a Roma, e gli ha proposto un sopralluogo alle ex caserme di via Cumano dove è in costruzione il Museo della guerra e della pace de Henriquez ed è funzionante, in un’ala, quello di Storia naturale. «Chissà - dice l’assessore alla Cultura - che non abbia qualche suggerimento interessante...».

Intanto qualcuno si chiede come mai per il manifesto d’ingresso e le “affiche” che annunciano la mostra sia stato scelto un colore di fondo così grigio, senz’altro poco appariscente. Ma la risposta è che ogni decisione in merito alla mostra e ai suoi contorni è stato deciso dall’artista stesso e dal suo staff. Il minimalismo del maestro è la sua cifra, e anche la sua poesia.

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