John Lennon e Tito: la “strana coppia” insieme per la pace
Si chiama “Yoko, Lennon, Tito – un'azione concettuale” ed è una mostra incentrata su un'iniziativa artistica pacifista della fine degli anni Sessanta. Per la prima volta in Italia, saranno esposte fotografie, lettere, documenti e il carteggio fra John Lennon, Yoko Ono, Tito e altri leader mondiali, invitati a piantare le “ghiande della pace”. L'evento inizierà domani – nelle due sedi del museo d'arte moderna Ugo Carà e della galleria comunale d'arte Giuseppe Negrisin di Muggia – e si concluderà domenica 14 ottobre.
Risulta difficile credere che Yoko e John abbiano potuto condividere un progetto, per quanto concettuale, con Josip Broz Tito. Eppure è così.
Nel giugno del 1968, Yoko Ono e John Lennon hanno seminato due ghiande nella città inglese di Coventry. Gli artisti pensavano che, piantandole, avrebbero simbolicamente armonizzato l'Est e l'Ovest. Alcuni fan dei Beatles hanno demolito la loro opera espiantando le querce.
L'anno seguente, la coppia Ono-Lennon ha globalizzato il progetto spedendo a una cinquantina di leader mondiali un pacchetto che conteneva due ghiande, chiedendo loro di seminarle in nome della pace nel mondo. Destinatario, è stato anche l'allora presidente della federazione jugoslava Tito. Il Maresciallo si è dimostrato entusiasta dell'idea e l'ha assecondata. Nell'arboreto dell'ex residenza presidenziale a Belgrado, sono cresciute due querce che oggi hanno quasi 45 anni.
La mostra vuole essere un omaggio al particolare momento nel quale tre figure di rilievo del ventesimo secolo, sisono incontrate condividendo la stessa idea di pace e di coesistenza fra popoli e Paesi. La stessa disapprovazione della guerra e della violenza. Immaginando un mondo di incontro e non scontro fra culture e religioni. Per quanto diverse. Per quanto apparentemente incompatibili. Un periodo in cui Tito teneva particolarmente a dare di sé l’immagine di un leader contrario alla guerra.
Non solo. Condividevano anche la sensibilità artistica. Yoko e John, in qualità di artisti affermati, Tito quale grande amante dell'arte e fotografo dilettante. La vita pubblica del Maresciallo ci è nota. Quella privata, fatta eccezione per quanto trasmesso dalla propaganda dell'epoca, un po' meno. Josip Broz non guardava solo con occhio politico, ma anche attraverso l'obiettivo della macchina fotografica.
Yoko Ono e l'ex Beatle hanno cercato di mandare messaggi artistici attivi. Il fatto che Tito e altri capi di Stato avessero deciso di aderirvi, dimostra il significato della loro arte e la voglia di dar vita a un'esistenza migliore.
La rassegna si è già tenuta in Serbia, a Belgrado e Novi Sad e a Portorose.
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