Intrighi in Croazia: influente consigliere del capo dello Stato licenziato dagli 007

Matej Tadeljić era l’artefice dei discorsi di Grabar Kitarović contro il governo Plenković. Silurati già 12 collaboratori

ZAGABRIA Che cosa sta succedendo al Pantovčak? Nei corridoi del palazzo presidenziale che ospita il capo dello Stato della Croazia Kolinda Grabar Kitarović si aggirano circospetti agenti dei servizi segreti mentre l’inquilina, che quest’anno dovrà sfidare le urne per tentare la seconda elezione al colle del potere presidenziale, dà il ben servito al suo dodicesimo collaboratore. Stavolta però non è uno qualunque quello che deve andarsene, né basta una lettera di licenziamento per allontanarlo dalle stanze che contano. Stavolta il messaggio di “cessata collaborazione “ è giunto a Matej Radeljić, consigliere di Kolinda Grabar Kitarović perla politica interna, proprio dagli 007 croati.

Radeljić infatti è stato convocato su ordine del capo dei servizi segreti della Croazia, Daniela Markić a un incontro con il direttore del suo ufficio, Davor Franić in una pasticceria di Zagabria. E così Franić ha spiegato a Radeljić che la presidente non fa più affidamento su di lui. «I servizi proteggeranno la presidente dopo il tuo allontanamento dall’ufficio - ha detto il direttore dell’ufficio del capo degli 007 croati all’oramai ex consigliere di Grabar Kitarović perla politica interna - e io sono personalmente pronto se sarà necessario allontanarti a bordo di un’automobile».

Gli abusi dei servizi segreti in Croazia sono cosa nota, ma mai prima di oggi si è sentito di minacce di morte a un funzionario di così alto rango, perché quelle parole «sono pronto ad allontanarti a bordo di un’automobile», tradotto dal gergo sei servizi altro non è se non una chiara minaccia di morte. I servizi segreti croati hanno assolutamente negato che il direttore Franić abbia pronunciato quelle parole, ma hanno confermato l’incontro nella pasticceria.

La presidente Kolinda Grabar Kitarovic, come scrive il Delo di Lubiana, non ha voluto commentare quanto successo visto che considera un suo potere licenziare i suoi collaboratori quando vuole. È questo è assolutamente vero. Viene da chiedersi perché allora per “licenziare” Radeljić si siano mossi gli 007 ai livelli più alti visto che questo non è certo uno dei compiti loro affidati.

Radeljić non è sicuro uno dei dodici collaboratori cui la presidente ha dato il ben servito. Giornalista della Tv di Stato Hrt, mai sulla ribalta, era colui il quale preparava i discorsi con cui quasi giornalmente il capo dello Stato attaccava il governo presieduto da Andrej Plenković anche lui appartenete allo stesso partito di Grabar Kitarović ossia la formazione di destra dell’Hdz. Tra gli attacchi più duri all’esecutivo da parte della presidente ricordiamo le critiche alla politica economica del governo reo, a dire di Grabar Kitarović, di non aver effettuato le riforme promesse.

Poi c’è stata la polemica relativa alla massiccia emigrazione dalla Croazia in atto da alcuni anni e infine, il culmine è stato raggiunto con il disaccordo sulla firma della Croazia della Convenzione di Istanbul e del Global Compact dell’Onu a Marrakesch sui migranti. Il capo dello Stato si è schierato infatti a fianco dell’ala cattolica dei conservatori croati che chiede ul referendum sulla Convenzione di Istanbul e una riforma del sistema elettorale croato.

Il premier ha sempre letto in tali dichiarazioni un attacco personale alla sua figura. Radeljić, nel momento di maggiore frizione fra Pantovčak e Banski dvori (sede del governo), avrebbe consigliato a Grabar Kitarović di dare le dimissioni da capo dello Stato, di prendere in mano le redini dell’Hdz e di diventare così primo ministro riservando a lui la carica di vicepremier e ministro degli Interni. Piano che però non si è realizzato.

Il capo dello Stato ha capito che per essere rieletta deve poter contare sui voti dell’Hdz che il corpo elettorale croato, secondo i sondaggi, continua a promuovere. Resta da vedere se riuscirà a rimarginare la ferita fin qui inferta al proprio partito. Per ora non ci sono avversari di livello per le presidenziali di quest’anno e Grabr Kitarović però sta facendo fuori tutti i “falchi” del suo entourage. E i servizi segreti sono con lei. Fatto per niente trascurabile. —


 

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