Inceneritore, tonnellate di scorie spedite via camion in Germania

Circa mezzo milione di euro all’anno per portare a smaltimento i rifiuti speciali fino a Norimberga La Provincia: «Costa di meno, percorso blindato, controlli continui. In Italia prezzi proibitivi»
Di Gabriella Ziani
Lasorte Trieste 14/02/07 - Inceneritore Via Errera
Lasorte Trieste 14/02/07 - Inceneritore Via Errera

Con un trasporto su strada, speciale, blindato, supersorvegliato, munito di una intera valigia di autorizzazioni e documenti, con verifiche lungo il percorso sia della polizia e sia degli addetti al Servizio Ambiente della Provincia, ogni anno escono dall’inceneritore triestino di via Errera per essere trasportate via camion in Germania circa 5000 tonnellate di rifiuti speciali, tecnicamente detti residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, praticamente ciò che resta dei rifiuti inceneriti dopo un trattamento inertizzante con sostanze acide e metalliche.

Si tratta di materiale dall’aspetto salino, classificato come “rifiuto pericoloso” e dunque da smaltire secondo procedure di sicurezza. Ma, si scopre, non in Italia. Il carico, suddiviso per più trasporti all’anno, se ne va in questo momento a Norimberga, perché non solo la nostra regione, ma molte altre, sono sprovviste di impianti per il “tombamemto” o il trattamento di questi rifiuti, oppure quando li hanno presentano un costo pesantemente superiore rispetto a quello tedesco: la Germania ha molte miniere dismesse, anche di grande profondità nel terreno, e per consolidarne la tenuta ben volentieri accetta di buttare questi contenitori ermetici riempiti anche coi residui “velenosi” di Trieste. Il fine ultimo è riciclare. Le scorie vengono mischiate con materiali cementizi, i veleni perdono la loro pericolosa volatilità, e forse le “schifezze” anche triestine tornano a diventare materiale da costruzione...

Si occupa della complessa procedura di autorizzazioni al trasporto transfrontaliero (anche l’Austria viene attraversata) proprio il Servizio Ambiente della Provincia. Assicura il responsabile, Paolo Plossi: «AcegasAps per legge deve cercare il posto più conveniente a parità di distanza chilometrica, perciò si dimostra che ha più vantaggio economico a portare il materiale in Germania che, per esempio, a Torino, a quasi pari quantità di chilometri rispetto a Norimberga».

Il costo dell’operazione con Norimberga è di circa 100 euro a tonnellata, quindi mezzo milione di euro all’anno, «ma anche meno - dice Plossi -, le autorizzazioni largheggiano in quantità, la quantità effettiva è di 3500-4000 tonnellate all’anno». Il che significa che l’inceneritore di Trieste, che “brucia” 150 mila tonnellate di rifiuti nei 12 mesi dell’anno, come certifica Plossi, ha il 5% di scarto pericoloso, e raccoglie 10-12 tonnellate al giorno di questi rifiuti. «Con gli impianti italiani non c’è proprio partita - prosegue Plossi -, qui il costo varia da 150 a 200 euro a tonnellata». Sarebbe interessante capire il perché, la risposta più semplice è che gli impianti sono pochi e la richiesta molto alta. Talvolta, dice la Provincia, «non si trova neanche posto».

Il prossimo carico, autorizzato entro il mese di maggio, porterà in un colpo solo 750 tonnellate di materiali “sporchi” che sono soprattutto un concentrato di metalli. «Pericoli non ce n’è assolutamente - assicura il funzionario della Provincia che istruisce le pratiche -, l’unica noia è dover provvedere al trasporto e ai relativi numerosi documenti, una cosa complicatissima. Eppure conviene. Vengono fatte ”caratterizzazioni” a campione anche durante il percorso, noi stessi andiamo a fare verifiche al seguito dei camion, e la polizia tedesca, non c’è dubbio, è ancora più severa nei controlli di quella italiana».

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