In Fvg svendite di fine stagione al via il 5 gennaio

La giunta Serracchiani fissa la data dei saldi in linea con le altre regioni del Nord Italia. Stanziati 6,5 milioni per il recupero delle periferie
Una seduta di giounta regionale: Serracchiani e assessori
Una seduta di giounta regionale: Serracchiani e assessori

TRIESTE. Stavolta si inizia di martedì. Questione di opportunità: il 6 gennaio è un festivo e la giunta regionale, assecondando un'intesa nazionale, inaugura i saldi invernali il giorno prima, il 5. Il periodo di vendita a prezzi scontati durerà quasi tre mesi, fino a giovedì 31 marzo.

La norma La delibera, su proposta del vicepresidente Sergio Bolzonello, richiama la recente modifica decisa dal Consiglio regionale. Nella legge 30 del 2015, “Disposizioni in materia di programmazione e contabilità e altre disposizioni finanziarie urgenti”, si precisa che le vendite di fine stagione «possono essere effettuate per periodi di tempo limitato determinati a facoltà dell'esercente, ricompresi entro le date stabilite annualmente dalla giunta regionale».

Le intese Giunta che ha dunque la competenza di definire inizio e fine del periodo degli sconti, ma solo dopo aver sentito le organizzazioni di categoria dei lavoratori e delle imprese del commercio, nonché le associazioni di tutela dei consumatori maggiormente rappresentative in ambito regionale, e tenuto anche conto degli indirizzi espressi dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Fatta eccezione per alcune Regioni del Sud, la maggioranza delle Regioni italiane ha infatti deciso di mantenere l'accordo, stipulato il 24 marzo 2011, sull'individuazione della data di inizio, per il 2016 appunto il 5 gennaio, della svendita dei prodotti di moda in tutto il Paese.

Recupero urbano Un’intesa nazionale è anche la premessa dei cosiddetti Contratti di quartiere II, interventi di recupero urbano mirati a ridurre le condizioni di separatezza tra alcuni insediamenti periferici o comunque degradati e il resto della città. Su proposta di Mariagrazia Santoro la giunta prenota 6,5 milioni di euro da destinare al completamento di tre iniziative disciplinate dall’accordo di programma quadro del 2 aprile 2007 sottoscritto da ministero delle Infrastrutture e Regione Fvg.

Il riparto Gli stanziamenti, suddivisi in un contributo una tantum di 3.567.616 euro e in un pluriennale complessivo di 3.019.922 euro, vengono ripartiti a favore del complesso di via Negri a Trieste, 1,4 milioni per la realizzazione di 71 alloggi e del presidio socio-sanitario; del quartiere Campagnuzza a Gorizia, 4,1 milioni per la costruzione di 60 alloggi, opere di urbanizzazione e una scuola materna; del quartiere Polesan di Palazzolo dello Stella, 1 milione per costruzione e recupero di 94 alloggi (85 finanziati), una pista ciclabile e un centro polifunzionale. «L'impegno della Regione sulla casa è massimo - commenta l’assessore - e stiamo garantendo il completamento di tutti gli interventi Ater sul territorio sia con fondi propri che con programmi statali. Tra questi ultimi vi sono i Contratti di quartiere che coinvolgono le Aziende di Trieste, Gorizia e Udine e che rappresentano un'opportunità straordinaria di riqualificazione».

Treni per Villaco Ancora Santoro ha presentato i risultati del progetto Mi.Co.Tra gestito dalle Ferrovie Udine Cividale con due coppie di treni giornalieri tra Udine e Villaco (l’investimento pubblico per garantire il servizio anche tra il 13 dicembre 2015 e il 9 dicembre 2016 è di 900mila euro). L’assessore ai Trasporti commenta con soddisfazione i numeri sia della tratta Udine-Villaco che di quella Udine-Tarvisio Boscoverde. In particolare sul collegamento transfrontaliero tra gennaio e ottobre 2015 sono saliti 64.224 passeggeri (+6,5%) e sono state caricate 10.618 biciclette (+39,9%), mentre nel tragitto regionale i passeggeri sono stati 44.757 (+13,7%) e le biciclette 8.637 (+50,1%).

Piano energetico Su proposta di Sara Vito, infine, la giunta ha espresso parere favorevole in sede di Valutazione ambientale strategica sul Piano energetico regionale, un atto che accoglie alcune delle osservazioni di enti e portatori di interessi. Fra le altre, si prevede che in sede di valutazione degli impatti economici delle misure del Per si tenga conto anche dei livelli occupazionali.

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