In Fvg è scattato l’obbligo di coprire naso, bocca e mani durante la spesa

TRIESTE Da sabato 4 aprile è obbligatorio coprirsi naso, bocca e mani all’interno di mercati ed esercizi commerciali di beni alimentari. Massimiliano Fedriga aggiunge una nuova ordinanza, ancora più restrittiva, nella guerra contro il coronavirus.
I numeri, in regione, sono sotto controllo, ma il governatore non fa un solo passo indietro. In Friuli Venezia Giulia non si può correre, non si può passeggiare e ora si dovrà pure indossare, al momento della spesa, «guanti monouso e mascherine o comunque una protezione a copertura di naso e bocca», un obbligo sia per il negoziante che per il cliente.
Giunta a scadenza la precedente ordinanza, Fedriga ne ha firmato ieri un’altra, valida fino al 13 aprile, giorno di Pasquetta, con regole più rigide. La novità principale è appunto la protezione per le parti del corpo più a rischio di trasmissione del contagio. Non tutti, però hanno guanti e mascherine.
E se nel primo caso spetterà a supermercati e piccoli negozi di alimentari metterli a disposizione sia al personale sia ai clienti (per questi ultimi basteranno quelli che solitamente si usano per impacchettare frutta e verdura), la mascherina invece, i cittadini, se la dovranno portare da casa.
E se non ce l’hanno? Nell’attesa che l’operazione di distribuzione della Protezione civile possa essere completata – visto il ritmo di produzione, i tempi non saranno brevi –, la Regione fa sapere che si potrà provvedere con fazzoletti, sciarpe, scialli. Anche foulard e copricollo, aggiunge Fedriga: l’importante sarà coprire il naso e la bocca. «Chi ha la mascherina la usi, ma sappiamo che ci sono difficoltà di approvvigionamento – spiega Fedriga –. Quello che conta è prevedere un piccolo accorgimento che, anche a detta dei clinici, può consentire di limitare la diffusione del virus. Tanto più in negozi dove vengono venduti beni alimentari che vanno assolutamente protetti».
Un’altra novità, informa la Regione, è l’introduzione di misure anti-assembramento negli stessi esercizi di generi alimentari e nei mercati all’aperto. Quelle attività potranno continuare a operare solo nei comuni nei quali siano state adottate dai sindaci precise disposizioni: la perimetrazione dei mercati, la presenza di un varco d’accesso separato da quello di uscita, il contingentamento delle presenze al fine di evitare contatti e garantire la distanza interpersonale minima di sicurezza di almeno un metro, l’obbligo di confezionamento esclusivamente ad opera del venditore e, da oggi, appunto l’uso di guanti e protezioni naso-bocca sia da parte di chi vende sia di chi compra.
Il resto dell’ordinanza ribadisce le restrizioni precedenti. Gli spostamenti dalla propria abitazione, sempre con modulo di autocertificazione in tasca, sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute e necessità, ed è dunque vietato svolgere, all’aperto in luoghi pubblici, attività motorie o sportive e passeggiate, anche in solitaria. «Non siamo ovviamente contenti – commenta il presidente della Regione –, ma lo riteniamo importantissimo per tutelare la salute di tutti». Sempre molto limitati rimangono i negozi aperti, con possibilità di accesso all’interno dei locali per un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone.
Confermati i servizi di consegna a domicilio, il provvedimento ufficializza anche la chiusura domenicale, domani e nel giorno di Pasqua, di tutte le attività commerciali di qualsiasi natura, a eccezione delle farmacie, delle parafarmacie, delle edicole e degli esercizi nelle aree di servizio situati lungo la rete autostradale e presso porti e interporti.
Si tratta di un altro sforzo chiesto alla popolazione, riassume Fedriga. In una regione «in cui proprio l’impegno che ci stanno mettendo tutti sta dando buoni risultati in termini di riduzione del contagio. Sono certo che su questa strada riusciremo a fare il prima possibile le cose che, poche settimane fa, ci sembravano normali».
Sempre ieri Fedriga ha firmato una seconda ordinanza che proroga al 13 aprile la validità delle precedenti emanate il 13 e il 25 marzo scorso in materia di trasporto pubblico locale e regionale riguardanti la riduzione e la soppressione dei servizi e demanda ai gestori la definizione e attuazione di ulteriori rimodulazioni dei servizi di Tpl automobilistici e marittimi, «in caso di scarsa o nulla affluenza costantemente rilevata, previa autorizzazione della direzione Infrastrutture, a partire dai servizi urbani di Pordenone e Udine e da un ulteriore affinamento dei servizi extraurbani, ferma restando - si legge ancora nell’ultimo testo del presidente della Regione - la necessità di preservare un servizio sul territorio rispondente alle esigenze di mobilità presenti». —
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