In bilico tra opportunità e opportunismo

Sono le due parole attorno a cui si snoda e si riannoda ora per ora la crisi di governo
Luigi Di Maio e Matteo Salvini in un'immagine ripresa a Roma, 8 luglio 2019..ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Luigi Di Maio e Matteo Salvini in un'immagine ripresa a Roma, 8 luglio 2019..ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Un amico lontano mi ha riportato alla mente due parole attorno a cui si snoda e si riannoda ora per ora la crisi di governo: opportunità e opportunismo.

Matteo Salvini aveva l’opportunità, dopo il voto europeo, di dimostrarsi leader di fatto di un’area non solo di destra ma generalmente moderata. L’ha sprecata, Salvini, questa opportunità: insistendo su toni, modi e contenuti eccessivi, da consenso cash, e preferendo poi per opportunismo forzare la mano sognando di capitalizzare i sondaggi in seggi. I 5Stelle hanno l’opportunità di affrancarsi da un compagno di strada così prevaricante e soprattutto dalla vaghezza di un programma, di una propria linea che aggirava i veri ostacoli per incardinarsi al minimalismo di infinite suggestioni demagogiche. Potrebbero ancora diventare davvero il perno del Paese futuro, a patto di riconoscere che governare è diverso dall’organizzare un meet up: ma potrebbero, per opportunismo, lasciarsi tentare comunque da una riedizione anche taroccata del contratto di governo, oppure da un ritorno al voto per difendere ciò che rimane del tesoro 2018 gridando al tradimento della Lega e alla natura comunque prevaricante e diversa del Pd, anche così ridotto.

Il Pd stesso ha, avrebbe, per quanto inopinatamente, l’opportunità di veder riconosciuta l’indispensabilità per un governo responsabile e non velleitario. E di riavviare un dialogo che ridefinisca un’area di valori e conquiste possibili all’elettorato non conservatore. Ma per opportunismo una sua parte spinge verso la rottura: magari solo per perdere ancora alle urne ma intanto ridisegnare (solo) la composizione del proprio gruppo parlamentare.

Sullo sfondo, per tutti, ci sarebbe l’opportunità di sottrarre l’Italia alle secche dell’inconcludenza parolaia e dell’incattivimento che contagia e ammala buona parte della popolazione. Ma forse, per opportunismo o incapacità, meglio non affrontare sfide così difficile. Meglio continuare questa fiction senza stagione. –

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