In 120 morirono per l’Impero. I loro nomi scolpiti nella pietra

Il sacrificio dei soldati bisiachi che combatterono per l’Austria-Ungheria saranno ricordati da quattro lapidi collocate nei cimiteri di San Canzian, Pieris, Begliano e Isola Morosini
Con la divisa imperiale anche soldati originari della Bisiacaria
Con la divisa imperiale anche soldati originari della Bisiacaria

La Sezione isontina della Società friulana di archeologia riporterà idealmente a casa sabato, alle 10, nella villa de Fabris di Begliano, quanti del territorio di San Canzian d'Isonzo combatterono e morirono nelle file dell'esercito austroungarico durante la Grande guerra. La cerimonia rappresenta una delle fasi di un progetto più complesso e articolato iniziato nel 2008 e che si concluderà nel 2018. Nel luglio 1914 molti uomini delle comunità bisiache furono richiamati sotto le armi dall’Impero austroungarico, come spiega la Sezione isontina della Sfa. Nell'arco dei 5 anni di guerra, dei 500-700 partiti, 120 morirono per cause belliche.
Grazie alla ricerca svolta dallo studioso Diego Mauchigna è stato possibile identificare ciascuno dei caduti, strappandoli a una sorta di oblio determinato dal fatto che morirono con la divisa dell'Impero austro-ungarico, al quale il Regno d'Italia dichiarò guerra il 24 Maggio 1915. Durante la prima fase (novembre-dicembre del 2008), all’interno delle sale della Villa de Fabris a Begliano, venne allestita una mostra fotografica intitolata "Paesi in guerra". Già in quell’occasione la Sfa volle ricordare i caduti in divisa austroungarica, attraverso un percorso fotografico accompagnato da didascalie e testi esplicativi e da lapidi mortuarie realizzate dalla nostra sezione. La seconda fase, nel settembre 2013, ha riguardato tutte quelle famiglie che abbandonarono il proprio paese per dirigersi verso l’interno del territorio austroungarico. Sono state pertanto organizzate una conferenza su "Il campo profughi di Wagna (Austria) 1915-1918. Vicende dei profughi del Monfalconese vittime della tragedia della Prima guerra mondiale", a cura del professor Paolo Manli, e la visita guidata al campo profughi di Wagna. «Nella fase attuale del progetto, la terza, intendiamo ricordare i caduti delle nostre comunità che hanno combattuto per l’Impero austro-ungarico - sottolinea la sezione isontina della Sfa - e riportarli idealmente a casa, attraverso quattro lapidi con l’elenco dei loro nomi da collocare nei cimiteri delle quattro frazioni del Comune di San Canzian d’Isonzo: San Canzian, Pieris, Begliano e Isola Morosini».
Durante la cerimonia di sabato, le lapidi, realizzate dalla Sezione isontina della Sfa sulla base della ricerca dello studioso Diego Mauchigna e con il contributo della Bcc di Staranzano e Villesse e del presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, verranno consegnate simbolicamente alla comunità. Nell’occasione verrà brevemente presentata la ricerca che ha dato la possibilità di realizzare le lapidi. Alla cerimonia parteciperà il coro "Capello" di Begliano. La Pro Loco del Comune di San Canzian contribuirà alla realizzazione della cerimonia, che, grazie alla fondamentale collaborazione degli eredi marchesi de Fabris, avrà luogo nella villa de Fabris di Begliano, bombardata nel 1915 e divenuta in seguito ospedale militare per tutta la durata del conflitto. Sono previsti per gli anni successivi ulteriori sviluppi di questo progetto, ancora in fase di definizione e che vedranno ancora una volta collaborare varie associazioni locali, con lo scopo di dare giusta memoria a coloro che la guerra l’hanno vissuta, combattuta e sofferta.

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