“Immaginario” in Pescheria: tre giorni per decidere

Entro il 31 ottobre il presidente Carniello deve inviare il contratto firmato a Roma per il finanziamento. Ma il Comune di Trieste temporeggia. Cosolini: «Chiedete a Miracco...»
Di Gabriella Ziani
Lasorte Trieste 11/08/13 - Salone degli Incanti, Trame, Immaginario Scientifico
Lasorte Trieste 11/08/13 - Salone degli Incanti, Trame, Immaginario Scientifico

Meno di una settimana per dire sì o no. Intanto è silenzio ma in ballo ci sono il destino del Salone degli incanti e i 400 mila euro che l’Immaginario scientifico ha ottenuto dal ministero dell’Università e della ricerca per organizzare lì il centro della scienza voluto dal sindaco Cosolini, che dovrebbe chiamarsi, secondo il progetto preliminare, “Wunderscience a Trieste”. L’altro giorno il ministero ha spedito all’Immaginario scientifico il contratto da firmare, che dà il via libera al finanziamento concesso lo scorso giugno sulla base del progetto concordato col Comune. Il direttore Fabio Carniello ha il documento in mano. Lo deve rispedire firmato entro il 31 ottobre. «Il 60-80% del finanziamento potrebbe arrivare molto presto - dice - perché non è dato a rendiconto, ma proprio per consentire la realizzazione. Dal Comune però - aggiunge Carniello - in questi mesi non ho più sentito parola. La firma ora diventa vincolante. Non impiegando il denaro dovrei restituirlo. Cosa non semplice. Né, tantomeno, indolore».

In compenso l’estate è stata illuminata da mezze marce indietro, dai ripensamenti dell’assessore alla Cultura Franco Miracco (sulla scorta dell’installazione di Kounellis aperta all’ex Pescheria fino al 6 gennaio) per ridestinare l’enorme struttura sulle Rive a mostre d’arte contemporanea. Da quel giorno, sorpreso e scottato, il sindaco non vuole più affrontare l’argomento, né in Comune né in pubblico. «Ho detto - afferma soltanto - che attendo una proposta dall’assessore alla Cultura in Giunta. E non mi è ancora arrivata. Finché non la ricevo, non entro in tema».

«È vero che Trieste ha bisogno di spazi espositivi, ma la volontà del sindaco è di fare un centro della scienza alla ex Pescheria - risponde Miracco, che a sorpresa aveva fatto rizampillare in città l’idea di un centro per l’arte criticando l’evento di prova “Trame” organizzato dall’Immaginario -, e dunque questo ci sarà, ma esistono ancora molti problemi tecnici e amministrativi da risolvere, e gli uffici, diciamolo, non sono veloci come vorremmo. Qual è il punto? Che non sappiamo - prosegue Miracco - a quale titolo dare la gestione di una proprietà comunale all’Immaginario scientifico che è un privato. Nella delibera del Comune è indicato in via generica quasi solo un suo trasloco dalla sede di Grignano. C’è stata una gara? C’è una concessione? C’è inoltre un progetto complessivo che coinvolga tutte le altre realtà scientifiche di Trieste? È il Comune a doverlo fare, ed è il Comune a dover avere legalmente le carte a posto». Ma la clessidra corre. Alle domande del Comune non segue una risposta del Comune stesso, Carniello dunque può firmare o no in sicurezza quella carta preziosa? «Dobbiamo assolutamente risolvere, prendere senz’altro una decisione» è l’opinione finale di Miracco. Che racconta di numerosi incontri con l’Università nelle scorse settimane ma non di accordi presi. In sostanza è tutto per aria, anche se il finanziamento ministeriale è stato concesso non per un semplice trasloco, ma per un disegno più complessivo (come spiegato a fianco) in cui Carniello si vede come “una parte” del tutto, ma importante perché di fatto la chiave di volta «per tenere sempre aperta la ex Pescheria, a disposizione della città e della sua promozione con strumenti interattivi, con zone per mostre, incontri e dibattiti, spazi per altri enti scientifici, per gruppi e associazioni, e anche di turisti che potrebbero entrare e anche solo guardare e fotografare...».

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