Il trucco con “il resto” in via Duca d’Aosta. Negozi nel mirino del ladro-prestigiatore

Raggiro messo a segno nella gelateria Frel. Tentativo andato a vuoto, invece, alla caffetteria Goppion. Indagano i carabinieri
Bonaventura Monfalcone-17.08.2019 Tentativo di truffa-CAffè Goppion-Via Duca D'Aosta-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-17.08.2019 Tentativo di truffa-CAffè Goppion-Via Duca D'Aosta-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE. Entra nella gelateria di via Duca d’Aosta per acquistare una coppetta con due palline al gusto fragola e yogurt e rifila il “bidone” della truffa del resto. Un evergreen, nell’ampio spettro dei raggiri messi in atto da chi vive di espedienti. Ma all’uomo tatuato che poco prima delle 16 ha varcato venerdì 16 agosto la soglia del Frel – questo il nome dell’apprezzato locale che sforna coni e torte artigianali – il pacco rifilato potrebbe ritorcerglisi contro, poiché le telecamere a circuito chiuso hanno immortalato la scena e anche il volto dello scaltro cliente. Che in pratica, dopo aver pagato con 50 euro il gelato del modesto valore di 2 euro e 70 centesimi, ha intascato con mano lestissima parte del resto, cioè 20 dei complessivi 47 euro e 30 centesimi, regolarmente consegnati dalla commessa, per poi reclamarne con finto candore la mancata corresponsione.

Un bottino scarno che però ha allarmato la categoria, rivoltasi subito ai carabinieri della Compagnia di via Sant’Anna. Preoccupazione alimentata dal fatto che non si è trattato dell’unico episodio: un ulteriore tentativo di raggiro, sempre in via Duca d’Aosta lo stesso pomeriggio, ma in altro esercizio (la vicina caffetteria Goppion), è stato perpetrato. I commercianti, che sono soliti mettersi vicendevolmente in allerta, avevano infatti segnalato l’azione, di poco precedente quella al Frel, su un gruppo WhatsApp e ciò ha fatto scattare l’Arma, cui sono ricorse pure le gestrici della gelateria.

L’uomo – stando all’identikit un giovane tra i 30 e i 35 anni, bruno, con capelli corti e pizzetto, sul metro e 75 di altezza, corporatura normale, tatuato e con piercing al sopracciglio – parlava correttamente l’italiano, ma senza inflessioni. Appena entrato, venerdì verso le 16, in gelateria ha subito attaccato a parlare, chiedendo lumi sui gusti. «Ha mosso le mani così rapidamente che purtroppo non mi sono resa conto che con una aveva già piegato la banconota da 20 e se l’era messa in tasca», spiega la commessa.

«Sto sempre molto attenta – prosegue –, ma stavo servendo anche un’altra cliente, una ragazzina, e non ho avuto la prontezza di reagire, così quando quell’uomo mi ha detto che mancava la banconota da 20, pur essendo certissima di avergliela già data con le altre, aperte a ventaglio, gliel’ho consegnata. Infatti, subito dopo l’uscita dal negozio ho chiesto a mia figlia, che con la sorella gestisce la gelateria, di visionare il filmato delle telecamere, convinta di aver subìto un trucco: così lo abbiamo scoperto». Non è per i 20 euro che la donna si arrabbia, bensì per «il gesto di voler fregare qualcuno: è questo che mi dà fastidio».

Poco prima il presunto truffatore era entrato al caffè Goppion, dove aveva regolarmente acquistato un paio di panini e un’acqua frizzante per 2 euro e 22 centesimi. Alla cassa, però, rivolgendosi alla giovane dipendente Melissa aveva chiesto un cambio: due banconote da 50 al posto delle cinque da 20 in possesso. «Mi è suonato strano», così la commessa, subito insospettitasi al punto da non voler esaudire la richiesta. «Quando però ho visto che in cassa c’era quella liquidità – dice – l’ho accontentato, ma questi, mostrando non più le due banconote da 50, ma una sola con accanto un’altra da 10 ha chiesto l’ulteriore cambio con due da 5». Il secondo taglio da 50 euro era svanito in vista della probabile successiva mossa: reclamarne l’assenza, come al Frel.

È stato in quel frangente, però, che Melissa, avvertendo l’imbroglio dietro l’angolo, si era decisa a chiamare la responsabile dell’esercizio sbottando: «Questo qui mi vuole fare il gioco del resto!» . L’uomo, comprendendo la mal parata, aveva fatto lo gnorri e se l’era filata. Le commesse lo avevano seguito anche quando aveva svoltato l’angolo su Benetton. «Pensavamo potesse esserci un’auto ad attenderlo, così da prendere la targa, ma niente», conclude Melissa. L’uomo, che coincide con la descrizione della persona entrata alla gelateria, deve aver attraversato la galleria Gran Pavese per ritornare su via Duca d’Aosta.

Intanto i carabinieri hanno avviato indagini serrate e, grazie ai metodi investigativi e anche alle telecamere in zona, potrebbero presto stringere il cerchio sull’individuo. All’attenzione anche un’auto con targa italiana, con a bordo un possibile complice. Si attendono sviluppi. Comunque sempre meglio segnalare ogni tentativo di truffa, vecchi trucchi che di tanto in tanto tornano in auge. –


 

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