Il tempio della scienza in Campo Marzio
Approvato il progetto definitivo di restauro dalla Soprintendenza, giunto il via libera da parte del Ministero di università e ricerca allo stanziamento di oltre 400mila euro per gli allestimenti interni: l’edificio dell’ex Meccanografico di Campo Marzio è pronto a ospitare l’Immaginario scientifico (Science centre). Lo si è appreso ieri nel corso della riunione in Comune della Commissione Trasparenza presieduta da Everest Bertoli (FI). Alle domande di Alessia Rosolen (Un’Altra Trieste) hanno risposto gli assessori ai Lavori pubblici Andrea Dapretto e alla Cultura Paolo Tassinari.
Il gioco di scatole cinesi del Comune sui contenitori culturali potrebbe essere alla svolta finale. L’Immaginario, oggi sacrificato in periferia a Grignano, dovrebbe trovare in Campo Marzio, accanto al Museo ferroviario, la sua sede definitiva dopo aver accarezzato l’ipotesi Salone degli Incanti per il quale Tassinari sta invece valutando l’opzione Biblioteca civica. L’ex Meccanografico doveva diventare il Laboratorio delle arti sperimentali e dell’espressività giovanile. «Un’idea che non è stata sostenuta con il necessario slancio», ha commentato ieri lo stesso Dapretto. Resta però il possibile paragone fatto allora, ha sottolineato l’assessore, con il Palais de Tokyo di Parigi o il Mude di Lisbona. «Perché - ha spiegato - vogliamo comunque ricavarne all’interno spazi flessibili, anche pubblici in particolare al pianterreno con sale per esposizioni e per ospitare incontri e eventi, bookshop, un posto di ristoro e poi attrezzare il terrazzo dal quale si gode un bellissimo panorama sul golfo da un’angolazione che però non è usuale con altre aree espositive e magari un ristorante».
L’Immaginario scientifico attraverso il suo direttore Fabio Carniello ha accolto favorevolmente il dirottamento della nuova sede anche se su questo particolare deve essere ancora informato il Miur che ha però già acconsentito a uno slittamento della fruizione dello stanziamento: oltre 400mila euro che dovrebbero essere sufficienti per il trasloco di strutture e materiali e per l’allestimento nel nuovo contenitore. Ora infatti l’immaginario sta esaminando il progetto definitivo dell’ex Meccanografico che gli ha inviato il Comune e, come ha spiegato Vattovani, dovrà indicare di quanto spazio ha bisogno (i livelli sono complessivamente tre). Il costo del restauro (negli ultimi anni l’edificio ha subito momentanee occupazioni abusive con alcuni danneggiamenti) è stato valutato in due milioni di euro che saranno recuperati in parte da uno stanziamento del Fondo Trieste e in parte con la devoluzione di un mutuo che era stato acceso per il restauro mai avvenuto dell’ex mensa del Crda nel complesso della vecchia Fabbrica Macchine di Sant’Andrea. «Dopo il progetto esecutivo potremo andare in gara - ha annunciato Dapretto - e i lavori potrebbero portare via soltanto un anno. Da valutare poi se sarà l’Immaginario scientifico a gestire l’intera struttura o sarà soltanto il principale ospite».
Ma l’Immaginario Scientifico sta anche attraversando un difficile momento dal punto di vista finanziario. Il parlamentare Aris Prodani ha presentato un’interrogazione al ministro chiedendo lo sblocco dei nuovi finanziamenti governativi e ricordando che l’Immaginario è presente con sedi in quattro comuni nel Friuli Venezia Giulia (Trieste, Pordenone, Montereale Valcellina e Tavagnacco) e svolge attività durante tutto l’anno con una particolare attenzione alle iniziative ludo-didattiche rivolte alle scuole e alle famiglie. Registra circa 60mila visitatori all’anno, di cui il 65 per cento alunni delle scuole. Per portare avanti i servizi di animazione didattica laboratoriale e di assistenza alla visita impiega 15 dipendenti e oltre 50 collaboratori di giovane età. La mancanza di certezze sui finanziamenti metterebbe a rischio la sua stessa sopravivenza.
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