Il Teatro Bobbio di Trieste taglia dal cartellone il bar Cristallo

Il locale mai riaperto dopo l’allagamento di fine luglio 2016. Il gestore: «C’è ancora la muffa». Amabilino: «È a posto»
Silvano Trieste 2018-02-13 Massimiliano Curet e l'ex Bar Cristallo
Silvano Trieste 2018-02-13 Massimiliano Curet e l'ex Bar Cristallo

TRIESTE Una pièce da teatro dell’assurdo. Il Bar Cristallo di via del Ghirlandaio 12 è chiuso dal 31 luglio 2016. E con esso anche l’unico accesso per disabili del Teatro Bobbio dove si svolge la stagione de La Contrada. Il motivo? Una lite condominiale a seguito di un allagamento del locale causato da un rubinetto lasciato aperto in un appartamento del primo piano, giusto sopra le cantine allocate all’ammezzato. Da una parte la proprietà del locale e titolare della licenza Livia Amabilino (presidente del teatro stabile La Contrada) e dall’altra i gestori ovvero Massimiliano Curet e la compagna Bel Mouden Ouafaa, originaria del Marocco, che hanno in gestione il bar dal 2007 con un contratto (da 900 euro al mese) che scade alla fine di quest’anno.

Silvano Trieste 2018-02-13 Massimiliano Curet e l'ex Bar Cristallo
Silvano Trieste 2018-02-13 Massimiliano Curet e l'ex Bar Cristallo


Una vicenda di cui si è già interessato il Tribunale di Trieste e che è finita in mano ad avvocati e ispettori dell’azienda sanitaria. La proprietà, titolare anche della licenza (in origine di Orazio Bobbio), avrebbe dovuto ripristinare il locale dopo l’allagamento incassando i danni dal condomino che li aveva causati. E in effetti il locale viene riconsegnato il 15 settembre 2016. «Era pieno di muffa e scarafaggi. Non poteva essere riaperto. È stato solo ridipinto. Non è a norma come confermano il sopralluogo dell’azienda sanitaria» racconta Curet che è in possesso dei verbali. «Non è vero. Noi abbiamo riconsegnato il locale in perfette condizioni. Abbiamo fatto molto di più di quanto ci competeva. Possono riaprirlo quando vogliono» afferma Amabilino, che ha perfino fatto ricorso al tribunale per intimare la riapertura (il 12 gennaio 2017 le ha dato torto costringendo La Contrada a pagare pure le spese legali).

Silvano Trieste 2018-02-13 Massimiliano Curet e l'ex Bar Cristallo
Silvano Trieste 2018-02-13 Massimiliano Curet e l'ex Bar Cristallo


A quel punto il dialogo si è interrotto. E La Contrada si è premurata di aprire un nuovo ingresso per i disabili e di attrezzare un punto ristoro nell’atrio del teatro. Sono ormai due stagioni che spettatori e abbonati devono fare a meno del bar (“Chiuso non per responsabilità del teatro” come informava un cartello). Eppure 10 anni fa sul bar aveva puntato molto il teatro comunale ex cinema Cristallo ribattezzato nel 2007 con il nome di Orazio Bobbio. Il Comune nell’agosto del 2008 aveva persino creato un’isola pedonale davanti al Teatro spendendo 50 mila euro. «Adesso il nuovo ingresso ci consentirà di allargare l’attività dell’adiacente Bar Cristallo prevedendo la sistemazione all’esterno dei tavolini nel periodo estivo», disse all’epoca la presidente Amabilino.

Dieci anni dopo non pare più così importante. «Dal 2007 non ho mai saltato un affitto», aggiunge Curet che aveva iniziato come barista prima al Bar Sportivo di San Giacomo e poi al Tivoli di via Trenta Ottobre. Nel 2007 Curet fu protagonista assieme all’avvocato Walter Zidarich di un intervento per sventare una rapina al supermercato di via Rossini, sul Canale del Ponterosso, che gli valse un paio di coltellate e due anni dopo la medaglia al valor civile. Nel novembre scorso, con il bar Cristallo chiuso da oltre un anno, ha vinto la gara del ”Capo in B”. «Una magra consolazione visto che non ho il bar dove farlo» spiega Massimiliano, che si è rivolto anche al Comune, nella persona dell’assessore Lorenzo Giorgi, per trovare una soluzione. Senza risposta.

La Contrada è un teatro stabile privato, che però riceve soldi dal Comune (30 mila euro oltre la gestione della sala a un prezzo simbolico), Regione (695 mila euro) e dal Fus del ministero (372 mila euro). «Mi spiace molto - spiega Curet -. Il bar era diventato un luogo di ritrovo rionale. Un punto di incontro per gli anziani». Al Bar Cristallo si sono raccolte le firme dei soci risparmiatori della Coop Operaie e si sono svolte le primarie del Pd, partito a cui è iscritta Livia Amabilino. Inoltre circa 40 borse del lavoro del Comune sono passate da via del Ghirlandaio.

«Quando lo abbiamo preso io e mia moglie il bar incassava 30 euro al giorno. Noi siamo riusciti ad arrivare a più di 300 euro. Tenevano aperto sette giorni su sette. Dalle 7 di mattina fino allo smontaggio degli spettacoli» spiega Curet che ha due figli piccoli (5 e 2 anni). «In un anno ho perso tutto. Ormai arrangio con qualche lavoretto e con l’aiuto del Comune. E pensare che ogni anno mi vestivo da Babbo Natale per il rione. Ho fatto da capofila per pagare le luminarie di Natale. Eravamo una delle poche vie periferiche ad averle. Molti anziani del rione si davano appuntamento al caffè la mattina. Non posso aprirlo con la muffa dentro».

Ma La Contrada e la sua presidente non ne vogliono sapere. «Sono mesi che non li sento. Sono spariti. Per me possono riaprirlo quando vogliono, è a posto», insiste Amabilino pronta a tagliare il nastro con il Comune del nuovo ingresso per disabili al Bobbio.

«Ora che il bar è chiuso la zona è morta. Non sono stato io a causare l’allagamento» insiste Curet. Un “finale di partita”che non c’è. Come nella pièce di Beckett.



 

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