Il sogno di Francesca rivive con la solidarietà: riaperta a Gorizia la rosticceria andata a fuoco

La gastronomia “Gorizia tal scartozo” ha riaperto i battenti a 9 mesi dall’incendio. Ma la città non ha lasciato sola l'esercente, avviando una colletta per aiutarla
Bumbaca Gorizia 27.02.2021 Riaperto Gorizia tal scartozo Francesca Piva © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27.02.2021 Riaperto Gorizia tal scartozo Francesca Piva © Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Era maggio. Francesca Piva aveva lavorato per l’intera mattinata e stava consegnando, a domicilio, i piatti appena preparati con la consueta passione. Era l’unica maniera per guadagnare qualcosa in un momento terrificante per il commercio e per il settore della somministrazione fra lockdown e provvedimenti stringenti anti-contagio. Ad un certo punto, la telefonata: «Corri. La tua gastronomia sta andando in fiamme». E furono lacrime e disperazione.

Ieri mattina, 27 febbraio, il momento tanto atteso: la riapertura dell’attività e un sogno, bruscamente interrotto, che è tornato a diventare realtà. “Gorizia tal scartozo”, in via Morelli, ha riacceso i fornelli. Ma non è stato facile tirare avanti in tutti questi mesi. Per nulla. «È stato un periodo difficile, stressante, estenuante, tanta fatica fisica e mentale, lacrime e disperazione che mi rubavano l’energia per continuare. Scoramento e sconforto che hanno messo a dura prova il mio entusiasmo. Mesi bui nei quali spesso si faceva fatica a vedere la luce in fondo al tunnel, e poi gli imprevisti e gli ostacoli da superare, privandomi di tutto per far quadrare i conti. Le bollette inesorabili, gli affitti che si son accumulati, e quella brutta spada di Damocle che ti tormenta l’anima», racconta Francesca.

Ma la città non l’ha lasciata sola, dimostrando di avere un cuore gigantesco. È stata avviata una colletta e, in molti, hanno dato una mano all’esercente. Talvolta è bastata anche solo una parola di incoraggiamento per rifornire di benzina il serbatoio dell’entusiasmo. «In tanti si sono stretti a me da subito, mi hanno aiutata, accompagnata, sostenuta, ognuno come ha potuto. Hanno sofferto e lottato insieme a me per veder rinascere “Gorizia tal scartozo”. Una solidarietà che non dimenticherò mai. Ai goriziani dico: mi avete trasmesso fratellanza e forza che accrescono l’orgoglio di esser nata qui».

Francesca ha voluto realizzare anche una targa, in cui esprime il suo grazie alla città. E la appenderà all’interno della rosticceria. «Un corto circuito ha rischiato di mandare in fumo quella che era la mia vita. Sono state tolte e rifatte le malte, sostituiti gli elettrodomestici rimasti danneggiati, applicata una cappa nuova, rimpicciolita l’area-vendite per avere più spazio in cucina». Su Facebook, Francesca ha fatto anche l’elenco di persone e ditte da ringraziare «ma temo di avere dimenticato qualcuno e me ne scuso. Emozionante anche la reazione di tutta la via Morelli che si è stretta con calore a me: colleghi, amici, clienti, tutti sono stati, siete stati incredibili. Una Gorizia dal cuore grande: e ci vorrebbero settimane e fiumi di spazio per citare coloro che non mi hanno fatto sentire sola. Mai».

“Gorizia tal scartozo” non è una semplice gastronomia per asporto, ma un vero e proprio laboratorio di specialità tipicamente goriziane. Ogni giorno verranno preparati e cucinati una serie limitata di piatti, valorizzando ciò che di assolutamente fresco e stagionale di volta in volta propongono il mercato, i negozianti e i produttori di Gorizia e del territorio. Il tutto puntando ovviamente sulle ricette della tradizione, per riscoprire i sapori di una volta. Un sogno, per Francesca Piva, che riprende. «E sto già architettando nuove specialità per arricchire l’offerta. L’idea è di puntare anche sulle conserve, ma sarà una piccola sorpresa». —

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