Il sindaco di Trieste Dipiazza dà il Sigillo trecentesco a Marina Monassi
TRIESTE È un’operazione di “pacificazione” della memoria, quella che il sindaco Roberto Dipiazza ha inaugurato ieri nel salotto azzurro del municipio, consegnando a Marina Monassi il Sigillo trecentesco del Comune per il lavoro compiuto da presidente dell’allora Autorità portuale di Trieste. Una mossa a sorpresa, compiuta in una conferenza stampa su cui vigeva un rigoroso riserbo. Riserbo mantenuto fino al momento in cui il primo cittadino è entrato nel salotto accompagnato dalla ex presidente dell’Autorità portuale. «Ho avuto il piacere di lavorare con molti presidenti e commissari - ha ricordato Dipiazza -, persone come Lacalamita, Boniciolli, Maresca, Monassi e ora D’Agostino».
Oggi, ha aggiunto, lo scalo cittadino sta attraversando un momento di fulgore: «Se possiamo godere di questo bel mosaico, è perché in passato ognuno ha messo una casella». Da qui la decisione «di sigillare questo momento, attribuendo i Sigilli trecenteschi ad alcune persone che sono state protagoniste di questo processo». Ieri è toccato a Monassi, a inizio agosto sarà il turno del senatore dem Francesco Russo, mentre a fine del mese prossimo toccherà all’attuale presidente dell’Autorità portuale di sistema Zeno D’Agostino. Monassi ha ringraziato Dipiazza «per quel che ha sempre fatto per la città e per me». Il porto oggi, ha aggiunto l’ex presidente, «è un’occasione incredibile di sviluppo, un percorso che si completa. Ogni piccola cosa che abbiamo fatto in passato è arrivata a un risultato».
Dipiazza ha ricordato gli acquirenti per il Porto vecchio, l’avvio dei lavori per la piattaforma logistica, il recente decreto per il Punto franco: «Ci aspettiamo dei colpi di coda, ci sono sempre, ma il momento è buono», ha dichiarato. È il momento buono, in vista delle regionali, anche per istituire una continuità fra presente e passato. Il futuro chissà.
L’assessore Fvg alla Cultura Gianni Torrenti ha definito «imbarazzante come uno dei massimi riconoscimenti sia stato assegnato ad una persona che, durante il suo mandato alla guida del Porto, non ha prodotto alcun risultato degno di nota». Per la segretaria Pd Antonella Grim «è un inchino di Dipiazza a Giulio Camber, al vecchio potere che non molla e che allunga le mani sulla città».
Riproduzione riservata © Il Piccolo