Il Rossetti volta pagina Via all’avviso pubblico per il nuovo direttore
Il Rossetti volta pagina. Sul sito del Teatro stabile di prosa del Friuli Venezia Giulia è pubblicato l’avviso di «selezione pubblica per la carica di direttore/direttrice tra persone altamente qualificate per l’esperienza acquisita nell’ambito delle attività culturali e teatrali o dell’organizzazione teatrale o di enti consimili». La carica in questione è quella che detiene dal maggio del 1995 Antonio Calenda, con un contratto che dopo la prima nomina, di triennio in triennio - e di colore politico in colore politico, passando per le amministrazioni comunali di Riccardo Illy e Roberto Dipiazza prima di Roberto Cosolini - è stato fin qui rinnovato. L’ennesima scadenza è fissata a ottobre. Sarà l’ultima, senza dubbio alcuno per quanto riguarda il metodo: il consiglio di amministrazione, conferma il presidente dello Stabile Milos Budin, ha deciso di «rompere la tradizione» della nomina diretta. Nel segno della «trasparenza. Che è benvenuta, per non dire obbligatoria, e anche utile. Di recente anche altri teatri hanno esperito la procedura dell’avviso. Seguiamo questa strada».
Avviso pubblico, dunque. E selezione aperta a tutti, compreso ovviamente lo stesso Calenda se volesse parteciparvi. Anche se è nota la posizione assunta dal sindaco Roberto Cosolini, che fin dal 2012 - attendendo un passo indietro dall’allora presidente dello Stabile Paris Lippi, l’ex vicesindaco nominato su delega di Roberto Dipiazza alla vigilia delle elezioni del 2011 - aveva messo in chiaro di non gradire un direttore “diviso” tra il Rossetti e l’impegno di regista lasciando intuire il desiderio di un cambio di passo, pur con parole soppesate: «Va benissimo questa direzione, aveva detto, purché sia esercitata attraverso un presidio continuo». Poi il contratto blindato alla scadenza del 2014 di Calenda, unito alla necessità di non impigliarsi in “beautiful exit” di difficile gestione, hanno portato fino a oggi. Al cambio di passo - e di nomi - sotto forma di avviso pubblico? Milos Budin risponde netto: «Nessuna sfiducia a priori nei confronti di Calenda, il bando non si lega a nomi. Nell’amministrazione politica italiana ci sono tante novità: è una questione di metodo». Metodo che contemplerà anche il fatto, come ha già detto il presidente, «che gli enti titolari del teatro siano in qualche modo partecipi di una scelta così importante, nel nome di un principio di opportunità. Senza nulla togliere all’autonomia dei componenti il cda».
L’avviso pubblicato dal Rossetti precisa che «spetta al direttore la direzione artistica e tecnico-amministrativa» dello Stabile». Ma saranno prese in considerazione «anche candidature che prevedano la delega interna di compiti determinati di direzione artistica o amministrativa» ai sensi dello Statuto. Anche per questo, dice Budin, la questione della retribuzione da assegnare al futuro direttore resta al momento indefinita: quella annua lorda di 144.527 euro percepita da Calenda nel 2013 - come si legge sul sito del Rossetti - potrebbe non essere la cifra “buona”: dipenderà appunto da quanti e quali ruoli specifici ricoprirà il direttore.
Calenda, intanto, preferisce astrarsi concentrandosi sul prossimo spettacolo: «Al momento ho tutt’altro in mente. L’avviso? Accade quel che accade in altri teatri. Che farò? Sto riflettendo, e tutte le mie riflessioni sono tese a configurare il bene del teatro», si limita a dire. Mentre Cosolini sottolinea «l’apporto molto importante per il Rossetti che Calenda ha dato. L’avviso? Come ciclicamente avviene, c’è bisogno di cambio, di forte innovazione. E mi pare che il presidente Budin stia interpretando questa esigenza nel modo migliore».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo