Il Rossetti promosso, Contrada bocciata

La Regione conquista solo due “Tric” tra cui lo Sloveno garantito per legge. Il Css di Udine diventa centro di produzione
Un'immagine della sala del teatro Stabile sloveno
Un'immagine della sala del teatro Stabile sloveno

Nessuno teatro nazionale. Due soli Teatri di rilevante interesse culturale di cui uno (lo Sloveno) garantito per legge (erano quattro le domande presentate). E la consolazione di un centro di produzione culturale (il Css di Udine). Una vera Caporetto teatrale per il Friuli Venezia Giulia e per l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti.

La Regione, partita con sogni di grandeur (il progetto abortito di teatro nazionale che metteva assieme Rossetti, Css e Nico Pepe), si è ritrovata a portare un Tric per Trieste. La Contrada, che aveva presentato pure la domanda, non è pervenuta all’esame finale. La paura che quattro Tric (tre soli nel capoluogo) fossero troppi per una Regione come il Friuli Venezia Giulia si è concretizzata. «Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e il Teatro Stabile Sloveno di Trieste sono stati riconosciuti Teatri di rilevante interesse culturale (Tric) per il triennio 2015-2017 dalla Commissione consultiva per la prosa del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact), presieduta dal professore Luciano Argano, che ha terminato l'esame delle domande pervenute» si legge nel comunicato stampa del Mibact che appare come il necrologio del teatro regionale.

Sette teatri nazionali, ma non c’è il Rossetti
Il pubblico del teatro Rossetti

«La commissione ha inoltre riconosciuto, in Friuli Venezia Giulia, come centro di produzione teatrale il Css Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia di Udine. Nelle prossime sedute la commissione proseguirà a valutare il riconoscimento di ulteriori centri di produzione, oltre a esaminare le rimanenti istanze del settore prosa» si legge. Per la Contrada, insomma, c’è ancora qualche remota speranza di un ripescaggio come centro di produzione. Delle 32 domande presenta di Tric presentate solo 16 hanno superato l’esame della commissione: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia (Il Rossetti), l’Associazione Centro Teatrale Bresciano, Marche Teatro di Ancona, il Teatro dell’Elfo di Milano, il Teatro Franco Parenti di Milano, l’Ente Teatrale Regionale Teatro Stabile d’Abruzzo dell’Aquila, la Fondazione Teatro Due di Parma, la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova, la Fondazione Teatro Piemonte Europa di Torino, il Teatro di Bari, il Teatro di Sardegna di Cagliari, la Fondazione Teatro Metastasio di Prato, l’Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano, il Teatro Stabile Sloveno di Trieste, il Teatro Stabile dell’Umbria di Perugia e Casanova Teatro di Roma (Eliseo). A questi vanno aggiunti i tre nazionali bocciati (Genova, Palermo e Catania) tra le polemiche per un totale di 19 Teatri di rilevante interesse culturale. Dieci aspiranti Tric sono stati riconosciuti quali centri di produzione teatrale: la Fondazione Teatro di Napoli Nuova Commedia, la Casa del Contemporaneo di Salerno, la Baracca di Bologna, l’Accademia Perduta Romagna Teatri di Forlì, il Ravenna Teatro, il Css Teatro Stabile di Innovazione di Udine, il Teatro del Buratto di Milano, la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, la Fondazione Sipario Toscana di Cascina, la Piccionaia di Vicenza.

Teatri, Contrada a rischio “Tric”
Il teatro Orazio Bobbio - La Contrada

«Non è un bel risultato, ma sta nella realtà delle cose - spiega preoccupato Franco Però, direttore dell’unico Tric (Il Rossetti) che ha superato la selezione -. Adesso bisogna mettersi a lavorare assieme. Facciamo dei progetti comuni». E l’escluso? «Non so nulla. Sono a Bologna. Non posso aiutarla. Ho da fare ora e anche domani mattina» spiega la bene informata Livia Amabilino, presidente dello Stabile La Contrada che era straconvinta di “avere i numeri” e per questo aveva ingaggiato come direttore Matteo Oleotto (il regista di “Zoran, il mio nipote scemo”). Non nasconde la sua preoccupazione il sindaco di Trieste. «Per il Rossetti e lo Sloveno si tratta di uno scenario scontato - commenta il sindaco Roberto Cosolini -. Quando ci saranno i riparti di risorse diventa a questo punto prioritario un impegno per la tutela e la valorizzazione del patrimonio della Contrada. Un impegno che deve riguardare tutti. Regione e Rossetti compreso».

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