Il porto di Capodistria resta il hub europeo di transito automobili

Per ora non avvertiti gli effetti economici del coronavirus Maggiori i timori nel settore delle importazioni della carta
Automobili in transito nell’hub del Porto di Capodistria
Automobili in transito nell’hub del Porto di Capodistria

CAPODISTRIA. Per il momento lo scalo portuale di Capodistria, il maggiore nel Mediterraneo per la movimentazione delle automobili, non risente degli effetti economici del coronavirus dunque le merci in transito provenienti dall’estremo Oriente e dall’Europa centrale non sono diminuite. Tale eventualità comunque non è da escludere, come emerso alla conferenza stampa dai dirigenti dello scalo. Secondo il direttore Dimitrij Zadel i problemi causati dall’epidemia potrebbero avere riflessi negativi sul movimento delle automobili appunto, ma anche sull’importazione di carta e cellulosa. Comunque l’azienda portuale si è preparata a puntino nel caso dell’arrivo di navi con marittimi contagiati.

Come spiegato, tutto il personale dei mercantili viene sottoposto a severi controlli e le unità possono attraccare soltanto dopo aver avuto ottenuto il benestare dei medici. Comprensibilmente i timori principali sono legati al traffico passeggeri e le misure anti virus saranno messe a prova il mese prossimo, all’arrivo a Capodistria della prima nave da crociera dell’anno. Rimanendo in campo turistico da dire che in linea generale le prenotazioni nelle strutture della fascia costiera reggono bene all’emergenza Coronavirus. Stando agli addetti ai lavori, l’allarme scattato nelle vicine regioni del Friuli Venezia Giulia e del Veneto non ha scoraggiato i vacanzieri italiani a godersi le ferie prenotate oltre confine. Anzi, nel Comune di Pirano i dati ufficiali parlano della crescita del movimento turistico del 20% nel febbraio scorso su base annua. Comunque negli alberghi di Portorose è stato disposto il potenziamento della pulizia e della disinfezione delle camere.

In ogni caso le autorità sanitarie slovene hanno definito la rete di ambulatori lungo la fascia costiera incaricati di prelevare i campioni biologici, da inviare poi in laboratorio, delle persone ritenute a rischio. L’agenzia Sta scrive che nelle ore diurne le procedure vengono svolte presso il poliambulatorio di Capodistria mentre di notte e nel fine settimana le mansioni passano all’Ospedale di Isola. –

P. R.

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