Il porto di Capodistria completa i dragaggi

Fondali da 14 metri davanti al molo contenitori. Luka Koper chiude il semestre con 14 milioni di utile netto. Traffici in aumento
Di Mauro Manzin

TRIESTE. E adesso il porto di Capodistria comincia veramente a far paura. Da ieri, infatti, è stato ultimato il dragaggio del bacino antistante il molo che accoglie le navi portacontenitori. Il fondale ora pesca 14 metri e potrà accogliere unità mercantili sempre più grandi. La società olandese incaricata dei lavori, dopo il “licenziamento” del primo committento veneto, ha concluso l’opera in soli 40 giorni. L’area di mare antistante il molo container potrà così ospitare navi che pescano fino a 13,5 metri. Ma Luka Koper, la società che gestisce lo scalo del Litorale, non ha ancora stappato lo champagne di rito. Resta ancora del lavoro da fare. La ditta olandese, infatti, coadiuvata dalla Luka Inpo dovrà portare a termine anche il dragaggio del fondale antistante l’ingresso nel porto che sarà portato a meno 15 metri.

Ma le buone notizie non si esauriscono qui. Il traffico del porto di Capodistria è cresciuto del 4% nel primo semestre del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013 con 9,2 milioni di tonnellate movimentate. La crescita ha un effetto positivo sulla società pubblica di gestione Luka Koper che ha fatto registrare un utile netto nel semestre di 14,4 milioni di euro, con una variazione positiva dell’86% rispetto al 2013. Fino alla fine di giugno 2014 Luka Koper ha movimentato 333.203 unità Teu di contenitori pari a un 13 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I conti sono guidati dalla crescita dei ricavi, pari a 79,9 milioni di euro (+9%). Nel periodo la società ha investito 16,9 milioni di euro soprattutto per aumentare il pescaggio dei fondali. I settori trainanti sono quelli dei contenitori, ma la società ha registrato anche una crescita nella movimentazione di ferro, bestiame e legname.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati fin qui raggiunti - afferma il presidente di Luka Koper, Drago Mati„ - l’utile netto che abbiamo fatto registrare è la conseguenza di un aumento delle entrate da tutti i settori merceologici in transito nel nostro scalo». I dati del primo semestre sono stati analizzati anche dal Comitato di controllo del porto.

Comitato di controllo che però non ha provveduto alla nomina del membro del consiglio di amministrazione delegato al reparto finanziario dopo che colui che ricoprriva tale carica, ossia Jože Jaklin, ha rassegnato le dimissioni.

Il porto di Capodistria con il dragaggio dei fondali ha portato a termine un’opera molto importante per quanto riguarda la capacità di accogliere navi portacontenitori sempre più grandi. Ora il problema, risolto quello a mare, resta a monte, ossia il collegamento ferroviario verso il centro e il nord dell’Europa. La traccia Capodistria-Divaccia resta ancora a binario unico e a breve rischia la saturazione. Un collo di bottiglia che il governo sloveno non riesce ad eliminare anche per i grandi costi che il raddoppio della linea ferroviaria comporta.

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