Il piano per la città dei 35 musei con un polo letterario e 6 milioni

TRIESTE Accorpare i musei dei grandi scrittori nati, vissuti e passati a Trieste, per lanciare il primo museo italiano della letteratura. Rinvigorire quei contenitori che invece sono un po’ claudicanti. Eppoi una serie di interventi di riqualificazione ad hoc per almeno sei milioni di euro. E, ancora, avviare nuove manifestazioni, prevedere orari più estesi e didascalie bilingui. Sono queste le azioni, in parte già in fieri, in altri casi in programma, per migliorare sempre di più il pacchetto dei 17 musei civici che oggi sono in mano alla direttrice Laura Carlini Fanfogna sotto l’egida dell’assessorato alla Cultura che fa capo a Giorgio Rossi. Musei che l’anno scorso hanno attirato mezzo milione di visitatori (due persone ogni residente).
Il piano di rinnovo, che li vede in fase di raccordo, quest’anno ha già incassato un + 24% di accessi totali ed è improntato anche all’integrazione con le altre 18 realtà museali, private e statali, che arricchiscono l’offerta culturale e turistica della città. Si parla in tutto di 35 spazi dedicati proprio alla cultura, che nel capoluogo giuliano si traduce, quasi, in un museo ogni seimila abitanti e che impiega, come lavoro o come vocazione volontaria, circa 400 persone.


I nuovi musei Nella rete museale civica l’annuncio del nuovo Museo del mare in Porto vecchio ormai è sulla bocca di tutti: i 23 milioni appena sbloccati verranno adoperati per i magazzini 24 e 25. Ma c’è un’altra idea che frulla in Municipio e che troverà collocazione alla base di palazzo Biserini, sede della Biblioteca civica. Se la variante al progetto di restauro da due milioni di euro di fondi Pisus passerà in Comune, ecco che nell’ala sinistra troverà per l’appunto posto un nuovo Museo della letteratura, cui verrà riservato un nuovo finanziamento per l’allestimento.
«Verranno inglobati i musei joyciano, sveviano e petrarchesco – spiegano Rossi e Carlini Fanfogna –. Non ci sarà solo la letteratura triestina ma anche quella che si rapporta con la nostra realtà»
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I restauri Si lavora intensamente anche sugli altri contenitori pubblici. La Risiera è uno di questi e, con un finanziamento ministeriale da 700 mila euro, «la renderemo più accessibile – spiega la direttrice – per migliorare gli aspetti della sicurezza e l’accoglienza attrezzando giardino».
C’è poi il de Henriquez di via Cumano, che oltre a essere oggetto di restyling per quanto riguarda gli esterni, con nuove risorse, «sarà pure oggetto di ampliamento». Nuove sale anche per il museo di Storia naturale. Di nuova fruizione sarà quindi il Giardino del capitano che, come parte del Civico museo di storia ed arte – Orto lapidario, verrà dedicato l’8 giugno al celebre studioso Winckelmann, con un nuovo accesso anche per disabili da via San Giusto. Un altro milione e mezzo di euro verrà quindi speso per l’Acquario, «che fa 50 mila visitatori», dice Rossi.
I rilanci Un’altra scommessa di Rossi è il rilancio da adesso del nuovo Polo museale in Porto vecchio con l’arrivo anche di Triestestate, ma lo è pure il riallestimento della mostra del Lloyd e di altre sale per artisti.
In vista inoltre il consolidamento dell’attrattività del castello di San Giusto, il contenitore che forse dà più soddisfazione. «Abbiamo riqualificato diversi spazi, con le didascalie in italiano e inglese, e apriremo fra un paio di settimane il nuovo infopoint», aggiunge l’assessore. Il quale promette, a breve, una campagna di marketing che coinvolga anche lo «straordinario» Museo Alinari. Ancora: si punterà a riaprire le terrazze del Revoltella, con il bar, ma anche, in futuro, a «creare uno spazio dove storicizzare le esperienze importanti di Trieste», sottolinea la direttrice. In agenda poi una mostra sull’illustratore Leopoldo Metlicovitz, annuncia lo stesso Rossi, in autunno, curata da Roberto Curci, quindi le Opere di Nobushige Akiyama al Museo d’arte orientale, oltre a Bloomsday, Archelogia di sera e Marestate. Novità positiva anche per il Morpurgo. Così come per l’ampliamento degli orari che inizia con il Museo del Risorgimento che, con il supporto della Lega nazionale, aprirà quattro giorni a settimana anziché uno.
Il personale Sono 150 circa i dipendenti dei musei civici, cui si aggiungono altrettanti tra borse lavoro, stage e volontari. Un altro centinaio è impiegato nei 18 musei statali e privati che offre la città. Ma, afferma Carlini Fanfogna, «ci serve ancora personale, per un supporto trasversale». A breve, intanto, i bandi per amministrativi e conservatori.
Gli altri musei Si va dal Museo della Comunità greco-orientale al Castello di Miramare, dal Museo etnografico di Servola alla Fondazione Scaramangà.
Anche questi sono una forte realtà triestina che racconta la città intera. E poi ci sono i piccoli musei, che vengono rappresentati dall’Associazione nazionale dei piccoli musei in Friuli Venezia Giulia, presieduta da Rino Lombardi, il padre del Museo della Bora.
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