Il neocommissario del porto di Trieste Sommariva: «Garantisco la continuità allo scalo e l’Authority va al Tar con Zeno»

Parla lo storico braccio destro del numero uno destituito: «Spero che il mio incarico sia breve e che il presidente torni presto al suo posto. Non si è riflettuto su tutte le conseguenze di questa profonda ingiustizia» 
Mario Sommariva e Zeno D'Agostino
Mario Sommariva e Zeno D'Agostino

TRIESTE Mario Sommariva assume con sobrietà quello che definisce il «triste incarico»: commissario straordinario del Porto per il tempo necessario al ripristino degli organi, come stabilisce la nomina ministeriale che l’ha reso capo ad interim della Torre del Lloyd. «Spero che duri il meno possibile e che torni presto Zeno D’Agostino», dice. Nel frattempo però lavora per far sì che la macchina non si fermi: «Su tutte le partite, dalla Ferriera all’ordinaria amministrazione, l’Autorità di sistema portuale continua a essere operativa». E assicura: «L’Ap si costituirà in giudizio al fianco di Zeno nel suo ricorso al Tar».



Sommariva, primi giorni da commissario.

Siamo tornati al lavoro, a cui si aggiunge ora il percorso al Tar.

Il suo primo atto è stato mettere in sicurezza il lavoro fatto dal 2016 in poi dal presidente D’Agostino.

La prima cosa che dovevo fare era salvaguardare tutti gli atti, e questo è avvenuto.

Quali sono i compiti stabiliti dalla ministra De Micheli nella sua nomina a commissario?

Il decreto è molto particolare, perché mi nomina commissario «per il tempo strettamente necessario al ripristino degli organi». Poi di fatto non c’è una data di scadenza, potrebbero essere una settimana o dieci giorni. Auspico e spero non di più. Il governo ha dato alla nomina un’impostazione di garanzia, che io condivido molto, perché nei fatti non c’era nulla da commissariare. Ci siamo solo trovati nella necessità istituzionale di garantire la continuità.



Quali saranno i suoi prossimi atti?

Dipende da quanto durerà l’incarico. Di certo convocherò il comitato di gestione per l’approvazione del bilancio, visto che l’ultima riunione è stata interrotta dall’arrivo della notifica. Lo convocherò con otto giorni di preavviso, e se nel frattempo non avremo la sospensiva che consente a Zeno di tornare lo farò io.

Il ricorso al Tar?

I nostri avvocati lo stanno predisponendo in collaborazione con gli uffici. Ci tengo a dire che l’Autorità portuale si costituirà in giudizio a fianco di D’Agostino. Sarà un altro elemento importante del mio mandato commissariale.

Quale sarà il Tar di riferimento?

La competenza è del Tar del Lazio. La giustizia amministrativa sa essere anche molto rapida. Mi pare che ci siano le condizioni perché sia così anche in questo caso, penso ai pericoli per l’attività del Porto, soprattutto dei progetti avviati. Io posso anche garantire una continuità, ma Zeno garantisce la progettualità. Va tenuto ben presente.



Ci sono stati contraccolpi con i partner internazionali?

Faremo sì che questo non accada, perché vogliamo riportare Zeno alla guida del Porto quanto prima. Ma è comunque presto per fare valutazioni. È un’altra cosa su cui non si è riflettuto: se dall’estero vedo che il presidente di un porto è stato destituito dall’Autorità anticorruzione penso sia scappato con la cassa. Vagli a spiegare un concetto misterioso come “l’inconferibilità”. Un colpo immeritato al prestigio del porto, visto che non c’è l’ombra di problemi di corruzione.

L’Anac ha specificato che la sua non è una sentenza politica.

Certo che non lo è. Le conseguenze semmai sono politiche. Se per uccidere una mosca uso una bomba nucleare dei danni collaterali si creano. C’è una sproporzione enorme fra l’entità del fatto e le conseguenze.



Il complottismo triestino si sta scatenando.

Per natura non sono complottista né dietrologo. Tutto questo ha avuto, appunto, degli effetti politici sul territorio. Poi se ci siano grandi vecchi, manine o manone non lo so. Certo a volte anche sentimenti molto banali, quasi infantili, come l’invidia possono portare a fare dei dispetti.

L’accordo sulla Ferriera?

In questo momento l’Autorità ha una sua legittima rappresentanza, quindi l’attività non si interrompe, Ferriera inclusa. Poi spero che sia D’Agostino a tornare a occuparsene quanto prima. Io assumo questo incarico senza festeggiare, con la sensazione di aver subito un’ingiustizia profonda. —

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