Il mistero irrisolto del pane di Eataly Trieste buttato in strada
TRIESTE O qualcuno ha voluto fare uno scherzo di cattivo gusto o il pane vola. Altre soluzioni all'orizzonte non ci sono. Perché chi si chiede come mai quei chili e chili di farina e acqua, impastati con cura il giorno prima dai panificatori di Eataly Trieste, sono stati spostati dal retro dell’ex Magazzino fino ai bidoni sulla strada, deve restare per il momento senza risposta. È successo negli scorsi giorni, in una mattinata soleggiata. Circa cinque sacchi di pane, che non avevano assolutamente una data di scadenza imminente, sono stati infatti ritrovati nei cassonetti del parcheggio di via Nazario Sauro tra il Salone degli Incanti e il supermercato di Oscar Farinetti. L’autore dell’opera è ancora ignoto.
Ma sul web, le foto che hanno immortalato l’ atto per nulla cristiano, hanno iniziato a girare, senza trovare però un responsabile. Gli utenti indignati, che volevano processare chi aveva commesso il misfatto, hanno potuto ricevere una risposta prima da Eataly e poi dalla Caritas, che si occupa di prelevare secondo una convenzione ogni mattina alle 9, tranne la domenica, nel retro dell’ex Magazzino, il pane in esubero per poi distribuirlo attraverso i diversi servizi sociali.
«Buongiorno, grazie per averci scritto e segnalato il problema - hanno riferito su Facebook dal negozio -. La situazione lascia anche noi senza parole e anche molto perplessi. Eataly Trieste, infatti, dispone di cassonetti per la raccolta dei rifiuti di competenza, che sono disposti lateralmente rispetto al nostro edificio (verso il Molo Sartorio). Pertanto i nostri ragazzi utilizzano questi ultimi per collocare gli eventuali rifiuti prodotti durante il giorno. Ci preme anche sottolineare che, avendo noi di Eataly particolarmente a cuore la lotta contro gli sprechi, ogni mattina, alle 9, regaliamo il pane avanzato dal giorno prima alla Fondazione Diocesana Caritas di Trieste. Pertanto possiamo con certezza asserire che questo spiacevole episodio non può essere un’azione messa in atto dal nostro negozio».
Se nessuno dall’esercizio commerciale ha pensato di fare uno scherzo, è allora all’esterno che bisogno trovare il colpevole, che Antonio De Paolo, referente di Eataly Trieste, definisce un “buontempone”. Perché secondo la sua ipotesi, potrebbe trattarsi di uno scherzso di cattivo gusto, avvenuto in pochi attimi. Quelli che hanno separato il rientro di chi ha lasciato il pane nel retro dell’ex Magazzino, dal ritiro del personale della Caritas. In quel momento qualcuno, ma non si sa bene chi, potrebbe aver prelevato dai sacchi delle pagnotte, in particolare delle ciabatte, che sono state poi lasciate per terra sotto i bidoni dell’immondizia, lontani da quelli a disposizione di Eataly. La Caritas infatti conferma che martedì mattina è stata firmata la bolla, in cui viene specificato che i pacchi sono stati prelevati.
«Il collaboratore che ci aiuta nella raccolta del pane - spiega don Alessandro Amodeo, direttore dell’ente diocesano - ci ha assicurato che non ha lasciato nulla quella mattina a terra da Eataly». Tanto che su Facebook ha voluto specificare: «Anche da un punto di vista estremamente logico, non siamo così meschini da ritirare il pane di fatto ancora fresco, di altissima qualità e successivamente gettarlo nei cassonetti, meno che meno quelli posti davanti a chi ce lo dona. Non è ne possibile ne ammissibile e sarebbe un gesto estremamente spregevole che certamente non ci appartiene».
Grazie al pane in esubero che dona Eataly, in media circa 80 chili al giorno, specifica Amodeo, la Caritas riesce a distribuirlo nelle mensa per 800 pasti al giorno, all’Emporio della solidarietà, nelle case, nella Casa di accoglienza La Madre, per le merende. Qualsiasi negozio di alimentari può attivare un progetto di recupero, contattando l’Ufficio di riferimento della Caritas, «affinchè possiamo eliminare sempre più lo spreco quotidiano che commettiamo», conclude Amodeo .
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