Il goriziano Amos campioncino di go kart, più forte della malattia

GORIZIA Più forte della sfortuna e delle difficoltà. È la storia di Amos Cadavèro, nove anni, affetto dalla sindrome di Asperger. Con il volante fra le mani, è un campione. «Una piccola speranza», sottolinea con comprensibile orgoglio paterno papà Giuseppe. Negli anni, ha cercato di “inserirlo” in alcuni sport come tennis, calcio, nuoto, ginnastica ma i giochi di squadra non fanno per lui.
«Ho molti amici che corrono con i kart, le auto da rally e le moto e mi diverto a conservare le foto dei loro successi. Un giorno - racconta Giuseppe - mi accorgo che Amos guarda le immagini e i video delle gare dei miei amici. E, proprio in quei frangenti, mi chiede se posso fargli provare un go kart».
Da quel momento cambia tutto. Il papà fa di tutto per soddisfarlo e organizza una giornata per fargli provare quei mezzi. Da allòra, il piccolo non è più sceso dai kart. «Per lui, è uno sfogo. È uno sport che deve gestire da solo e che è fatto di regole e disciplina: cose che lui prima ignorava totalmente. L’ho iscritto a vari corsi dove lo hanno istruito con santa pazienza, e da lì è cominciata la sua avventura nel campionato triveneto Endas mini kart Iame 60cc».
Una costanza e un talento che l’hanno portato a conquistare brillantemente 9 vittorie, superando i 300 punti che gli hanno consentito di portare a casa il campionato triveneto di categoria. «Ma, per me, lui aveva già vinto prima. Amos aveva il terrore dei rumori, aveva paura di andare nei bagni pubblici, lo spaventavano i grandi spazi. Grazie a questo sport è riuscito a sconfiggere molte sue paure e incertezze. E, ora, il suo obiettivo è quello di andare avanti col kart per poi spiccare il volo nel mondo delle auto. Cosa che gli auguro di cuore».
La sua fan più grande è la sorella di 4 anni. Si chiama Maribel e lo segue in tutte le gare del Triveneto. «Ringrazio - aggiunge il papà Giuseppe - la Fg Racing Ok1, il team che gli ha insegnato la teoria e la tecnica per guidare un kart. Sono stati veramente pazienti viste le problematiche del bambino. E un grazie va anche a Jkt-Junior karting team che lo ha seguito in pista». Un attestato di gratitudine ai responsabili Endas per l’Italia «Paolo Riccitelli e Sergio Didato che, con molta passione, si dedicano totalmente ai giovani piloti. Sono loro ad aver istituito questo campionato che dà la possibilità a tutti i bambini di avvicinarsi a questo meraviglioso sport, distogliendoli dalla tv, dai videogiochi, dai tablet e dagli smartphone». —
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