Il fotografo Guido Cecere annegato vicino alla Diga
Barese di nascita ma pordenonese di adozione. Il corpo trovato sabato mattina in mare al largo della Diga vecchia. Era curatore della mostra goriziana di Scabar, deceduto nelle stesse ore
TRIESTE Un crudele disegno del destino ha privato il mondo della cultura e della fotografia, giovedì scorso, di Sergio Scabar, 73 anni, di Ronchi dei Legionari, colpito da una patologia legata all’amianto, e di Guido Cecere, 72 anni, originario di Bari ma pordenonese d’adozione, trovato sabato mattina in mare al largo della diga vecchia di Trieste, avvistato da un diportista. La triste conferma è arrivata dalla moglie di Cecere, Milena, contattata dal Messaggero Veneto e prima avvisata dalle forze dell’ordine, che le hanno escluso il coinvolgimento di terzi. Era stata lei, giovedì scorso, a denunciarne la scomparsa, nelle ore in cui era spirato Scabar.
Guido, che lascia anche la figlia Elena, e Sergio erano amici e il mese scorso Cecere era stato curatore della mostra “Oscura camera” a Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia, allestita con le stampe donate da Scabar poco prima di morire.
Fotografo, docente universitario e art director, dopo gli studi classici Cecere aveva frequentato il corso superiore speciale di arte grafica in Urbino, dove era stato allievo di Albe Steiner e Michele Provinciali, diplomandosi nel 1971. Specializzatosi in fotografia creativa al London College of Printing, era stato allievo di George Lewinski. All’Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche) di Urbino aveva insegnato dal 1996 al 2002 e dal 1988 aveva curato mostre di fotografia per Zeroimage del centro culturale Cinemazero di Pordenone.
Membro del comitato scientifico del Museo Alinari di Storia della Fotografia a Firenze, dal 1993 aveva collaborato con il Centro Iniziative Culturali Pordenone – Galleria Sagittaria. Esponente del comitato scientifico della Galleria Regionale di Arte Contemporanea Spazzapan, aveva insegnato fotografia all’Accademia di Belle Arti di Urbino e a quella di Bologna. Titolare della cattedra di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia e di quella a Villa Manin, aveva prestato consulenza iconografica per Biennale di Venezia, Biblioteca dell’Immagine, Magnus Edizioni, Marsilio Editore e ha collaborato con gli Editori Alinari, Electa, Fabbri e Gribaudo e con case editrici internazionali. Decine le sue mostre personali e le collettive in Italia e all’estero.
Oltre cinquanta sono gli eventi e le mostre dedicati alla fotografia da lui curate, e più di sessanta i calendari fotografici realizzati, con la vittoria nel 1994 del premio europeo di settore alla Fiera del Libro di Francoforte. Nel 2006 premio San Marco a Pordenone, nel 2009 aveva ricevuto dal Craf a Spilimbergo il Premio Fvg Fotografia. Dal 2012 datava la collaborazione con l’Isia di Pordenone. Lo scorso marzo Cecere aveva presentato a Pordenone la mostra, allestita con Maria Luisa Gaspardo Agosti, dedicata ad Aldo Missinato, indimenticato fotografo del Messaggero Veneto. —
A.Ba.
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