Il Comune di Trieste integra le “mini paghe” degli addetti mensa
TRIESTE Che sia finalmente Natale anche per i dipendenti del servizio mensa, preso in carico dalla Dussmann nel luglio 2016, dopo un tormentato viaggio nella giustizia amministrativa, tra Tar e Consiglio di Stato. Dopo una lunga stagione di tensioni tra parte datoriale e sindacati, durata un anno e mezzo, è stata definita quella che l’assessore all’Educazione Angela Brandi ha definito «pace sociale, a vantaggio di lavoratori e utenza». Copione su due atti: prima l’accordo azienda-sindacati sottoscritto lo scorso martedì 12, poi la delibera della giunta comunale approvata nel pomeriggio di ieri.
Decisivo l’intervento finanziario del Municipio, che mette sul tavolo 285 mila euro, provenienti dal Fondo di riserva, destinati a finanziare 307 ore di lavoro straordinario riservati a 75 addetti al servizio mensa. Quelli maggiormente penalizzati dalla riorganizzazione impostata dalla multinazionale tedesca, una volta subentrata nel secondo lotto della ristorazione scolastica, che interessa 5300 bambini.
Non è un’attività obbligatoria, perché si configura come un’opportunità di integrazione salariale che sarà svolta volontariamente nella giornata di sabato, distinta dalle prestazioni rese dal lunedì al venerdì: si tratterà di pulizie straordinarie, che saranno effettuate nelle cucine e nelle sale-mensa. Nel corso del 2018 tale integrazione si articolerà in due fasi: nei primi sei mesi e nella ripresa autunnale. Al termine del semestre iniziale Comune, azienda, sindacati verificheranno l’andamento dell’esperimento, che ha ottime possibilità di proseguire fino alla conclusione dell’affidamento, prevista nel luglio 2012. Sarà la stessa Dussmann «senza alcun utile» a gestire i 285 mila euro.
Angela Brandi ha molto insistito sul carattere «atipico, nuovo, diverso, separato» di questa dazione rispetto ai contenuti dell’appalto vinto da Dussmann con poco più di 20 milioni di euro su una base d’asta 24 milioni 365 mila euro. E’, in buona sostanza, una sorta di escamotage risarcitorio nei confronti di lavoratori messi in difficoltà dal fatto che la gara svoltasi nel 2015 (era Cosolini) non aveva fissato il monte-ore dei dipendenti. Dussmann si era così trovata libera di riorganizzare la struttura del servizio, tagliando molte ore, soprattutto al personale che serve i pasti ai bambini. Compresi cuochi, aiuto-cuochi, autisti, impiegati, la multinazionale aveva assorbito dal precedente appaltatore - la Cir Food - 136 dipendenti.
All’iniziativa di presentazione curata ieri mattina dall’assessore Brandi, hanno partecipato il dirigente della Dussmann Diego Gomez d’Ayala, gli esponenti sindacali Matteo Zorn (Uil), Andrea Blau (Cisl), Maria Giovanna D’Este (Ugl). Assente la Cgil, che aveva comunque siglato l’intesa. Presente inoltre il capogruppo forzista Piero Camber. Gomez ha sottolineato come l’iniziale taglio di 700 ore settimanali fosse stato mitigato alla più morbida quota di 406 ore in seguito a un primo agreement raggiunto a marzo. Sindacati sempre all’erta: soddisfatti per i livelli retributivi più dignitosi, critici nei confronti di un’aggiudicazione problematica. Il confronto con Dussmann proseguirà all’inizio del ’18 anche sul servizio di ristorazione.
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