Il Comune di Trieste dedica una via al comico Angelo Cecchelin

TRIESTE «Questo comico a Trieste, durante l’occupazione, aveva un monologo e con lo stesso monologo è stato arrestato dai fascisti, dai nazisti, dai titini e dagli americani». Paolo Rossi, che lo riconosce come maestro assoluto, lo raccontava ancora a fine maggio alla trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio. E in autunno, quando cadono le foglie, Angelo Cecchelin avrà anche una via col suo nome. L’annuncio è stato fatto sabato sera in piazza Verdi dal sindaco Roberto Cosolini che era lì per consegnare una medaglia al figlio di Cecchelin, Livio, per i suo 60 anni di carriera pianistica.
«Trieste avrà in autunno una via dedicata da Angelo Cecchelin» ha affermato il primo cittadino davanti al pubblico accorso numeroso in piazza Verdi per assistere allo spettacolo “Trieste, una storia, una musica”, l’evento di “Trieste Estate 2015 dedicato ad Angelo Cecchelin con Alessio Colautti e l’orchestra Auditorium diretta appunto dal maestro Livio Cecchelin.
Annuncio poi ribadito anche con un tweet:
Trieste avrà in autunno una via dedicata ad Angelo Cecchelin; annuncio in piazza Verdi pic.twitter.com/OEmBrwtJmx
— Roberto Cosolini (@RobertoCosolini) 25 Luglio 2015
L’impegno a intitolare una via a Cecchelin risale ormai a due anni fa a seguito della bocciatura per “indegnità morale” da parte della commissione toponomastica dell’intitolazione del Ponte Curto che passo in mani irlandesi (Passaggio Joyce). Sul nome di di "Linguazza" Cecchelin pesa come un macigno la condanna subita nel dopoguerra al processo per la foiba Plutone.
Eppure durante il ventennio il comico triestino mise assieme un curriculum giudiziario di tutto rispetto: 86 diffide, tre arresti, due processi, tre sospensioni, oltre alla vigilanza speciale per tre anni. Fu nel maggio 2013 che il sindaco, dopo un giro in auto per il Carso, prese la storica decisione: «Un paio di domeniche fa ho ascoltato tutti i cd di Angelo Cecchelin e mi confermo nell'idea che Trieste debba ricordare un vero artista e quindi, anche se per il ponte si fa una scelta diversa, questo è un impegno da assumere».
Detto, fatto (due anni dopo). Non sarà però la via degli artisti (come si era pensato allora) a essere dedicata all'artista triestino per eccellenza, quello che portò il dialetto triestino sui palcoscenici d'Italia. Peccato. In via degli artisti aveva sede il Teatro Filodrammatico, il teatro di Cecchelin, prima di diventare un cinema porno e poi un cumulo di macerie. «Era un’idea. Ma, ripensandoci, non mi sembra giusto cancellare una via dedicata agli artisti per un artista. Inoltre avrebbe comportato troppi cambiamenti per il numero di residenti e di attività che sono collocate lì».
E allora? «Abbiamo due opzioni che preferisco non svelare. A settembre chiameremo la famiglia e sceglieremo assieme a loro. E poi faremo la delibera». In ogni caso Cecchelin merita di essere onorato e ricordato. E la commissione toponomastica “rosa” presieduta dal vicesindaco Fabiana Martini? Se ne farà una ragion. «La commissione toponomastica ha posto dei problemi veri. Ma io già all’epoco avevo detto che ne prendevo atto, ma mi sembrava eccessivamente penalizzante per Cecchelin. Alcune ombre dell’uomo non possono disconoscere la grandezza dell’artista. Se applicassimo questo criterio dovremmo cancellare parecchie intitolazioni».
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