Il Comune accelera su 5 monomarca

Ok a una delibera che snellisce l’iter burocratico: tra 30 giorni in Consiglio per il via libera, poi le licenze commerciali
Di Matteo Unterweger

Due mesi e poco più. Entro dicembre cinque licenze per altrettanti nuovi complessi commerciali: il Comune riprende in mano la partita dei “monomarca” e, con questo obiettivo, prova l’accelerazione per una parte dei progetti già approvati dal Consiglio comunale nel dicembre del 2011. Ha ottenuto infatti il via libera della giunta la delibera che in proposito stabilisce di far partire il procedimento di Valutazione ambientale strategica dell’adeguamento del Piano di settore del commercio, e che sancisce in merito come non sia necessaria la Vas stessa per la realizzazione di questi cinque progetti alla luce delle loro caratteristiche tecniche. Se entro 30 giorni non vi saranno opposizioni, il testo approderà in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. E l’iter procederà infine verso il rilascio dei singoli permessi ai proponenti.

«Abbiamo deliberato - spiega l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Edi Kraus - una corsia preferenziale per questi cinque progetti nell’ambito del Piano del commercio che vale con il Piano regolatore vigente, cioè la variante 66. Siccome si tratta di complessi commerciali con meno di 500 posti auto l’uno, non hanno l’obbligo della Vas. E dunque chiediamo appunto la non assoggettabilità alla stessa». Kraus inquadra così la decisione dell’amministrazione Cosolini: «In questa fase economica negativa, abbiamo deciso di procedere relativamente al riscontro di manifestazioni di interesse. Come amministratori pubblici dobbiamo dare a chi ha voglia di investire la possibilità di farlo. Portando posti di lavoro e un ampliamento dell’offerta commerciale per Trieste. Ci sono state lamentele dai proponenti perché aspettano dal 2009 e hanno perso investitori. Ora contiamo di arrivare alle licenze commerciali entro dicembre».

Ma quali sono questi cinque progetti? Elio Arredamenti propone per l’area Mobili Elio di Prosecco una struttura commerciale di grande distribuzione non alimentare o a basso impatto, con esclusione della vendita di beni di largo e generale consumo. Si tratta, nel dettaglio, di un grande mobilificio, su una superficie da 4.500 metri quadrati. C’è poi la richiesta della Miramar Spa per 2.384 metri quadrati nell’area di via Valmaura-via Rio Primario (vicino a dove oggi c’è Bricofer): l’intervento giudicato ammissibile dal Comune, qui, può essere solo di tipo “non alimentare” monomarca. Nel comprensorio Gaslini, 4.500 metri quadrati per una struttura monomarca con cui la Fondazione Gaslini vuole mettere a reddito l’ex oleificio, così da avere un sostegno in più all’Irccs pediatrico Giannina Gaslini. Di 6.500 metri quadrati interni e altri 2.200 esterni è il comprensorio di strada della Rosandra-via Carletti di Dino Conti, destinato anch’esso all’insediamento di un centro monomarca che non venda alimentari e beni di largo consumo come l’abbigliamento. Infine, i 2.500 metri quadrati di Porta Rossa Spa in via Flavia-via Pietraferrata: struttura commerciale di grande distribuzione anche in questo caso non alimentare o a basso impatto.

A parte Elio arredamenti, che vuole investire in prima persona, per le altre aree i nomi che circolano di aziende eventualmente interessate a insediarsi sono sempre quelli di Decathlon (che, come noto, ha già aperto al Montedoro Freetime a Muggia), Obi, Leroy Merlin (nel frattempo ha inaugurato un nuovo punto vendita a Udine) e Brico. Una stima del valore economico complessivo dei cinque interventi, secondo le indiscrezioni filtrate in questi giorni, sarebbe attestata attorno ai 50 milioni di euro, con cantieri della durata di tre anni e da circa 500 posti di lavoro in tutto nel comparto dell’edilizia, cui sommare l’indotto. Una volta completati, i cinque complessi commerciali darebbero occupazione a 250 persone.

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