Il capo delle Forze armate di Belgrado in Kosovo dal comandante italiano
La dirigenza albanese kosovara continua a lanciare da Pristina segnali contraddittori nella sua politica verso la Serbia, atteggiamento che finora al cospetto della comunità internazionale ha pagato bene. Così, negli stessi giorni nei quali, complice una mossa della missione dell’Ue Eulex probabilmente azzardata pone agli arresti uno dei leader dei serbi del Kosovo, Oliver Ivanovic, fa passare, e sotto silenzio, la visita niente di meno che del capo di Stato maggiore della Difesa di Belgrado.
Seppure in “territorio neutrale”: ospite della missione a guida Nato nel giovane Stato che Belgrado continua a non riconoscere indipendente, la Kfor, attualmente guidata da un militare italiano. Il comandante della Kosovo Force (Kfor), generale di divisione Salvatore Farina, ha ricevuto nel quartier generale multinazionale “Film City” a Pristina, il generale serbo Ljubisa Dikovic.
Il rischieramento dei nostri carabinieri nel Nord del Kosovo e a Mitrovica in occasione delle recenti elezioni, contrassegnate da violenze tanto da fare ripete per la seconda volta le operazioni di voto in alcuni seggi, evidentemente è stato apprezzato. Merito anche del risaputo “fair play” degli italiani “con le stellette” nelle operazioni di peace-keeping.
Così nell’incontro è stato fatto un esame della situazione nei Balcani e del Kosovo, ponendo particolare attenzione all’area Nord del Paese e all’importanza della cooperazione ai fini d’incrementare la sicurezza. A tale proposito, il generale Farina ha sottolineato il miglioramento dopo l’accordo siglato tra Pristina e Belgrado il 15 aprile 2013 e ha confermato il continuo sforzo della missione Nato a supporto della pace, della cooperazione e del progresso su tutto il territorio.
Farina ha poi rimarcato l’importanza della cooperazione tra Kfor e le forze armate serbe nell’attività di pattugliamento a Nord, lungo la linea di demarcazione amministrativa tra Kosovo e Serbia.
Il meeting rientrava in una più ampia agenda di appuntamenti programmati con i rappresentati delle forze armate dei Paesi vicini. Al termine dell’incontro Farina e Dikovic hanno «reciprocamente sottolineato i proficui risultati finora raggiunti» e si sono recati al Monastero di Decane, che significativamente necessita ancora della protezione delle truppe Kfor, nel settore di competenza del Multinational Battle Group West a comando italiano. (p.p.g.)
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