I parlamentari triestini: «Capitale della cultura? Questa città lo merita»

Una grande occasione, una candidatura da sostenere, una proposta interessante... purchè sia credibile. Tra il dire e il fare nel mezzo c’è un oceano quando le buone intenzioni rimangono tali, cioè solo buone intenzioni. Il rischio che sia così anche per la proposta di Trieste capitale europea della cultura nel 2019 è forte. E ne sono consapevoli anche i deputati e senatori triestini che comunque hanno dato la loro adesione e sostegno da Trieste e da Roma.
«Capitale europea della cultura? Magari - afferma Sandra Savino, deputato Pdl -. Trieste ha le caratteristiche ideali per questo: città della ricerca, della scienza, dei monumenti, della storia. Spero solo che il sindaco Cosolini e l’assessore alla Cultura abbiano i contatti giusti per arrivare alla designazione e non si tratti invece di una boutade a dieci giorni dalle elezioni. Trieste non meriterebbe questo comportamento».
Anche per Tamara Blazina (Pd) Trieste ha tutte le caratteristiche per poter diventare capitale della cultura: «È un obiettivo ambizioso che merita impegno e il massimo di unità tra città, Provincia e Regione e tra le forze politiche e imprenditoriali. I benefici non solo economici che questa designazione potrebbe portare sono enormi. Bisogna studiare e preparare bene il percorso che porta a questo obiettivo. Trieste è una città multiculturale, multireligiosa e multietnica che sta nel cuore dell’Europa».
Pieno appoggio da Ettore Rosato (Pd) perché la candidatura di Trieste «è supportata da un’idea forte, migliore di quella di Venezia»: «Trieste è una città europea completa. Ha relazioni solide con Slovenia, Austria e Croazia. Può contare sulla sua storia, sui personaggi di stampo europeo che hanno vissuto e magnificato la città. E poi sulle potenzialità culturali come l’offerta teatrale, la rete di associazioni di volontariato, i musei e tanto altro. Capitale europea della cultura è un vestito che le calza bene».
Per Francesco Russo (senatore Pd) è un’opportunità straordinaria per fare conoscere una città dalle bellezze straordinarie. «La concorrenza è spietata - sottolinea Russo - ma noi abbiano grandi possibilità di far valere la nostra candidatura. Importante è il nostro approccio nel presentarla. Penso che il modo migliore sia coniugare la grande cultura del passato (letteraria, filosofica e artistica) con la cultura scientifica che oggi la città esprime e che non è seconda a nessuno».
«Molto interessante se è una proposta credibile» afferma Massimiliano Fedriga della Lega Nord. Che aggiunge: «Non ci si può dividere e chiamerei tutte le forze politiche di Trieste a collaborare per raggiungere questo obiettivo. Faccio anche presente che con la proposta della Lega di Macroregione a Trieste arriverebbero 200 milioni in più all’anno».
Dai due esponenti di Cinque Stelle nessuna chiusura. «Mi sembra decisamente importante - afferma il senatore grillino Lorenzo Battista - dare spazio alla cultura, ignorata per molto tempo. Mi auguro che tutte le forze politiche, che negli anno scorsi hanno tagliato risorse, si mettano insieme a sostegno di questa iniziativa». Buona idea anche per il deputato Aris Prodani «ma non vorrei che fosse una delle solite proposte, una delle tante che poi si arenano». «A Trieste - afferma - abbiamo viste tante occasioni mancate. Per portare avanti questa candidatura suggerisco un tavolo di lavoro aperto a forze politiche e imprenditoriali in cui sia chiaro cosa fa uno e cosa fa l’altro. Ma sono un po’ scettico perché in passato é sempre mancata la collaborazione tra le varie istituzioni».
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