I fratellini Jethro e Archimede sfondano al tributo online di John Lennon

Il giovanissimo duo triestino è salito alla ribalta scegliendo una tappa storica, quella della celebrazione organizzata da Yoko Ono. Diversi palchi li attendono dopo la pandemia 
Gli “Eucaliptos” col papà musicista Michele: hanno già inciso un album
Gli “Eucaliptos” col papà musicista Michele: hanno già inciso un album

TRIESTE Stanno crescendo a pane, Bach e Beatles. Sanno bene cosa vogliono fare da grandi e lo hanno già dimostrato in rete a una platea internazionale. È probabilmente la più giovane band triestina di sempre, si chiama EUcaliptos (sì, con la E e la U maiuscole, in omaggio all’Europa) ed è formata dai fratelli Jethro (che significa Amico di Dio in ebraico) e Archimede Veronese, di nove e sette anni, figli d’arte di Michele Veronese, storico pioniere locale della musica celtica e ora orchestrale del Teatro Verdi in qualità di contrabbassista e violista da gamba.

Gli “Eucaliptos” studiano, compongono e cantano anche in lingua inglese, una cifra in più voluta dal padre Michele, uno che a metà degli anni Novanta affinò la sua ricerca diplomandosi in arpa a Edinburgo all’Accademia di studi celtici. Il giovanissimo duo triestino non ha perso tempo ed è salito subito alla ribalta scegliendo una tappa storica, quella della celebrazione degli 80 anni di John Lennon, con un evento internazionale andato in scena in rete lo scorso dicembre sui canali social grazie a un’iniziativa organizzata dalla moglie del leggendario ex Beatles, Yoko Ono, e dal figlio Sean Lennon.

È in tale occasione che il duo triestino – voce, chitarra e basso – ha lasciato il segno con una rivisitazione di “I’ve got a feeling”, brano dei Beatles contenuto nell’album “Let it be” del ’70: un’interpretazione che ha suscitato una serie di consensi anche tra interpreti musicali illustri, vedi quello di Chris Hillman, storico bassista dei “Byrds”, l’iconica band statunitense dedita al Country Rock.

Hillman ha infatti omaggiato la precocità degli “Eucaliptos” definendo il genere dei due fratelli triestini nel segno di un estemporaneo “Grunge Folk”. Ma gli “Eucaliptos” hanno osato, di più. Si perché una vetrina online non bastava, serviva il primo album. Un progetto realizzato in casa sotto la guida di Manuel Tomadin – diploma in pianoforte e laurea in clavicembalo al Conservatorio Tomadini di Udine – che ha dato vita a un cd autoprodotto dal titolo “Hurry Up!” (Svegliati!) dove trovano posto tre cover dei Beatles – “You’ve got to hide your love away”, “Balance Road” e la più celebre “Eleonor Rigby” – e altri dieci brani originali, ispirati dal clima generato dal Covid e da quanto soprattutto vissuto tra i banchi di scuola.

«I miei amici in classe ci criticano perché alle playstation preferiamo la musica e la composizione – sottolinea Jethro Veronese – ma a noi va bene così. Meglio i Beatles, Bach e i Genesis rispetto alla Tecno Music. Nel nostro album cantiamo anche questa strana situazione». Jethro compone, suona e canta, Archimede lo supporta nella scrittura e negli arrangiamenti.

La vetrina avuta in rete ha sortito tra l’altro offerte di esibizioni dal vivo. Dopo l’isolamento potranno salire insomma su un palco, uno vero, dove cantare la scuola, la vita, e ripagare i sacrifici e le aspettative di papà Michele e gli apprezzamenti di Chris Hillman. Anche a tempo di “Grunge Folk”.—


 

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