I big mondiali in corsa per il Porto vecchio di Trieste
TRIESTE Anche due delle cosiddette “Big four”, ovvero i colossi che a livello mondiale si spartiscono la gran parte del mercato internazionale nel settore transaction and advisory (oltre che in quello dei servizi di revisione), e cioé PricewaterhouseCoopers e Ernst&Young, sono in gara per affiancare il Comune e l’Autorità portuale nel Piano strategico di valorizzazione del Porto vecchio. Se oltre alle società capogruppo si guarda anche alle affiliate nelle Associazione temporanee di imprese si scoprono i nomi di due architetti di rilievo internazionale: Stefano Boeri, autore tra l’altro del Bosco verticale nel quartiere Isola a Milano (due grattacieli di 100 e 80 metri le cui facciate accolgono una biodiversità floristica di oltre 11.000 tra alberi, arbusti e essenze vegetali), affiancato a Prelio Integra di Milano e Boris Podrecca creatore di progetti di rilievo in particolare a Vienna, oltre che di quello discusso di piazza Vittorio Veneto a Trieste, associato con lo Studio Valle architetti di Udine.
E ancora, il coinvolgimento di società distanti migliaia e migliaia di chilometri come la Rmjm Fz Llc di Dubai e il Gabinete de projetacao arquitetonica di San Paolo del Brasile entrambi a sostegno della Tecnic consulting engineers di Roma. Tra i triestini, in ordine sparso l’Immaginario scientifico, lo studio Zunarelli, Cervesi&Cervesi ingegneria e Pierpaolo Ferrante.
Sono di alto profilo le dodici offerte pervenute per svolgere il ruolo di advisor nella riconversione dell’antico scalo triestino rese note ieri in una conferenza stampa dal sindaco Roberto Cosolini e dal commissario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino. L’incarico è previsto per un periodo complessivo di almeno sei mesi e l’importo posto a base della procedura è di 170mila euro più Iva di cui 100mila saranno liquidati dal Comune e 70mila dall’Autorità portuale. «Sono molto lontani i tempi dei bandi per le microconcessioni a spezzatino», è stata la frecciatina prenatalizia del sindaco che ha sottolineato come sia trascorso un anno esatto dall’approvazione dell’emendamento del senatore del Pd Francesco Russo (presente in sala), che ha liberato il Porto vecchio dal letargo aprendo la strada al passaggio di magazzini e piazzali dal Demanio portuale al Comune.
Le manifestazioni d’interesse giunte il mese scorso erano state 21 poi, dopo la richiesta a presentare l’offerta tecnico-economica e le verifiche amministrative le offerte si sono ridotte a 12. «Insedieremo la commissione e in breve sceglieremo l’advisor», ha annunciato il sindaco. La commissione sarà presieduta da Walter Toniati responsabile dell'Ufficio progetti strategici del Comune e ne faranno parte rappresentanti del Comune e dell’Autorità portuale ed esperti esterni. È stato tracciato anche un cronoprogramma. Già a marzo 2016 il Comune comincerà a ricevere dall’advisor le linee guida utili alla redazione del Piano strategico di valorizzazione del Porto Vecchio. Con questo supporto la prossima estate saranno definite le destinazioni d’uso per meglio collocare sul mercato le aree, attrarre investitori e valorizzare l’intero comparto. Contestualmente però tanto le linee guida quanto il Piano strategico saranno soggetti a un confronto pubblico con i cittadini e le realtà coinvolte per stabilire la fisionomia finale del nuovo “rione di Porto Vecchio”.
Per l’autunno 2016 è invece prevista la formale consegna delle aree alla città di Trieste: da quel momento la custodia, la vigilanza, l’assicurazione, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la sicurezza e la viabilità all’interno del Porto Vecchio saranno responsabilità del Comune di Trieste. Quanto allo spostamento dei Punti Franchi è stato indicato il mese in corso: dicembre 2015 dopo l’individuazione dei luoghi idonei allo spostamento per favorire il commercio e l’attività portuale della città. Nel mese in corso vengono anche formalmente avviate le procedure per l’intavolazione dei beni in capo al Comune previa definizione delle particelle catastali, mediante intese già raggiunte con l’Agenzia del Demanio.
Sullo spostamento, inizialmente indicato per lo scorso mese di ottobre, si sta registrando un leggero ritardo del quale ieri D’Agostino si è parzialmente assunto le colpe che rivelano però un favorevole risvolto. «Stiamo raccogliendo - ha spiegato - una serie di richieste da parte di soggetti, operatori, imprese, che conosciute bene le agevolazioni connesse al regime speciale ci hanno chiesto di insediarsi in zone di Punto franco, per cui abbiamo consegnato l’elenco delle nuove destinazioni al prefetto Francesca Adelaide Garufi appena una decina di giorni fa». E lo stesso prefetto qualche giorno fa aveva spiegato che la decisione non era all’ordine del giorno immediato «perché oltretutto serve anche l’intesa con la Regione, ma non è detto - aveva sottolineato - che non si riesca a fare prima della fine dell’anno».
L’incarico dell’advisor è stato suddiviso in tre fasi, ognuna per un tempo stimato di 60 giorni. La prima riguarderà le indagini conoscitive. La seconda comprenderà l’indicazione delle zone di modificazione fisica dell’area del Porto vecchio secondo aree omogenee di conservazione o restauro, riqualificazione, sviluppo economico per i singoli settori (marittimo, turistico, ricettivo, culturale, portuale, diportistico, residenziale) degli interventi da realizzare secondo ambiti di competenza delle istituzioni e degli investitori privati con l’adeguata l’attrazione del capitale umano e del capitale finanziario. La terza il supporto nell’illustrazione, comunicazione, condivisione e approvazione del Piano.
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