I 90 anni di Gigi, bottegaio-mito di Opicina
TRIESTE Per tutti è Gigi e basta. Da sempre. E il suo nome è sinonimo di acquisti a ottimo prezzo, soprattutto nel settore ortofrutticolo. Negli anni è riuscito a trasformare un oscuro capannone nella parte meno conosciuta di Opicina, in via degli Alpini, quasi in un fenomeno di costume, sicuramente in un supermercato che il semplice passaparola riesce a stipare sempre e con tutti i tempi.
Di anni, Gigi, ne compie oggi la bellezza di 90 ma non stupitevi se lo vedrete regolarmente seduto davanti alle casse di quella che tecnicamente si chiama Rivendita sociale, a controllare che le addette non perdano un colpo, o in piedi, ancora arzillo, a controllare che i magazzinieri, veloci come furetti, stipino per tempo le casse di aranci o l’insalata appena arrivata, che le non meno veloci commesse dell’ortofrutta non allunghino troppo i tempi, per evitare le code perenni.
Ma qual è stato il segreto del suo successo? Se lo chiedono in molti e sull’argomento circolano addirittura delle leggende. La principale: è sempre stato abilissimo nel trattare con i grossisti, soprattutto di frutta e verdura, e grazie ai prezzi strabilianti che riesce a strappare, e a un ricarico minimo, riesce a venderli immediatamente, anche in quantità. La seconda: è sempre stato molto attento alla scelta, di tutte le merci.
Famoso per melanzane o matavilz a tariffe sensazionali, il posto in realtà ha numerose altre frecce al suo arco, a partire da un banco salumi dove si può incappare in autentiche sorprese e via via passando per la carne o altre offerte più basiche. In questi anni di apertura gli aneddoti si sprecano.
Apparentemente burbero ma in realtà pieno di ironia, Gigi ha costruito sempre un rapporto diretto con i suoi clienti. Nel bene e nel male. Famosa la sua sfuriata contro una signora che, non si sa se dolosamente o per una dimenticanza, se la stava svignando con una cassa di verdura non pagata: Gigi deve avere tutto sotto controllo.
Riproduzione riservata © Il Piccolo