Grado, cede il terreno: si inclina la tomba di Biagio Marin
GRADO Il cedimento del terreno ha inclinato la tomba del poeta gradese Biagio Marin. Il campo santo di valle Le Cove potrebbe subire altri assestamenti e per questo viene monitorato, anche perché è un cimitero realizzato a seguito della bonifica di una valle da pesca.
C’è più di qualche tomba inclinata, alcune anche in maniera piuttosto evidente. Ma quella del poeta gradese ricopre un particolare significato, visti anche i 130 anni dalla nascita che cadono il prossimo 29 giugno. Tra l’altro la tomba di Biagio Marin, morto nel 1985, dov’è sepolta anche la sua sposa deceduta prima di lui, nel 1979, non è data in semplice concessione come a tutti i privati cittadini bensì con delibera giuntale è stata assegnata in perpetuo. Un modo per ricordare l’illustre gradese, non a caso il Comune cura anche la stessa tomba per tenerla in ordine, mettendovi i fiori e occupandosi anche della pianta di rosmarino che il poeta ha voluto fosse impiantala accanto alla sua tomba ( “rama de rosmarin”, poesie dal 1980 al 1985, è una delle tante pubblicazioni di Biagio Marin).
«Il terreno – spiega l’assessore comunale Fabio Fabris – è abbastanza delicato e sappiamo dei cedimenti. Per quanto riguarda la tomba di Biagio Marin stiamo valutando la situazione».
Se per quel che concerne la tomba del poeta il Comune se ne occuperà direttamente, per tutte le altre dovranno provvedere invece i privati in quanto si tratta di terreno comunale dato in concessione. L’argomento è ovviamente delicato e almeno in parte si sarebbe anche potuto risolvere esumando le salme, cosa che con circolare del ministero dell’Interno è di questi periodi assolutamente vietata.
I cedimenti riguardano unicamente le tombe normali dove non è imposto alcun obbligo particolare. Diverso è il discorso delle tombe di famiglia e anche dei nuovi loculi (questi realizzati ovviamente dal Comune) dove invece è previsto un preciso calcolo statico proprio per evitare eventuali cedimenti. I fatti recinti di Lerici, dove il camposanto è letteralmente franato facendo finire in mare svariate decine di tombe con le bare, ha messo in guardia diversi gradesi.
Accanto a questa problematica ne viene segnalata un’altra: quella delle persone con difficoltà di movimento o che si spostano con le carrozzine all’interno del cimitero poiché, tranne il tratto d’ingresso fino alla cappella, i camminamenti sono tutti in ghiaia. La gradese Maria Rosa Penso, dice di aver sollecitato più volte il Comune a provvedere in merito e suggerisce, quantomeno in maniera provvisoria, di posizionare delle passerelle per la sicurezza dei camminamenti. «È una questione che ho ben presente sin dall’inizio del nostro mandato – afferma l’assessore Fabris – ma per vari motivi sino ad ora non siamo riusciti a fare alcun intervento. Cercherò con il prossimo assestamento di bilancio di poter inserire anche questa tematica». —
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