Gorizia, svelato il giallo della doppia scultura: il busto di Dante nel mirino dell’Austria spostato al liceo classico

Accertato che l’immagine del Sommo Poeta attualmente situato nella sala consiliare di piazza del Municipio risale “solamente” al 1951, gli uffici comunali hanno cercato di capire dove fosse finita l’opera di tal Luigi Minisini
Bumbaca Gorizia 24.03.2021 Busto di Dante in Municipio @Pierluigi Bumbaca fotografo
Bumbaca Gorizia 24.03.2021 Busto di Dante in Municipio @Pierluigi Bumbaca fotografo

GORIZIA Alla fine, è stato risolto il “giallo” nato intorno alla collocazione del busto di Dante Alighieri che, nel 1866, aveva provocato lo scioglimento del Consiglio comunale perché ritenuto «offensivo» dal Governo austriaco, in quanto si era trasformato nel «simbolo degli irredentisti».

Accertato che l’immagine del Sommo Poeta attualmente situato nella sala consiliare di piazza del Municipio risale “solamente” al 1951, gli uffici comunali hanno effettuato in questi ultimi giorni un approfondimento sulla questione per cercare di capire dove fosse finita l’opera di tal Luigi Minisini da San Daniele, artista molto apprezzato non solo in ambito regionale per i suoi lavori. Una scultura, la cui inaugurazione, nel 1866, aveva irritato così tanto gli austriaci da farli decidere di punire i colpevoli, “chiudendo” il Consiglio comunale di Gorizia.

Ebbene: il busto di Dante realizzato da Minisini è stato “trovato” nell’atrio del Liceo classico cittadino che porta proprio il nome del Divin poeta. E, ieri mattina (lunedì 29 marzo) il sindaco Rodolfo Ziberna si è recato in viale XX Settembre, nell’istituto scolastico, per visionare la scultura.

Insieme a lui, la professoressa Rosy Tucci (capogruppo in Consiglio comunale di Gorizia) che si è prestata fin dall’inizio a dare una mano nella ricerca del Dante «irredentista». Una collaborazione bipartisan, è proprio il caso di dire.

«È stata una grande emozione “incontrare” questa immagine che ha avuto un ruolo così importante nella rivendicazione dell’italianità di Gorizia in quel periodo storico – rimarca il sindaco -. Sono passati 155 anni ma è ancora intatto e, dall’alto del piedistallo su cui è collocato, vigila da decenni sugli studenti che da intere generazioni frequentano questa scuola gloriosa. È evidente che abbiamo tutta l’intenzione di valorizzare non solo la storia della quale questo busto è stato protagonista ma i valori di cui il personaggio che rappresenta è portatore. Ho parlato anche con la professoressa Tucci, che ringrazio davvero per la collaborazione. L’obiettivo è di andare a realizzare iniziative future comuni».

Felice anche Rosy Tucci. «Sono stata contattata dall’ufficio stampa del Comune e, subito, ho preso la scala e sono andata a verificare se ci fosse la firma dell’autore. Ed è stato emozionante vedere che l’opera era stata realizzata proprio da Minisini». —



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