Gorizia, il mito di Sissi incanta oltre 16 mila visitatori

Successo oltre le previsioni per la mostra che domenica 10 giugno chiude. Una media di 363 spettatori, italiani e anche stranieri, al giorno 

GORIZIA Di ogni mito che si rispetti è possibile ipotizzare l’immortalità e quello di Sissi non costituisce certo un’eccezione a tale regola. Differente però sembra essere il destino della “Sissi mania” che terminerà domenica, con la conclusione della mostra ospitata al Museo di Santa Chiara e dedicata alla cosiddetta Imperatrice triste. Poi, saranno solo un ricordo le migliaia di visite che dal 9 marzo, giorno della sua apertura, l’esposizione ha ottenuto. Finora, più precisamente, le presenze sono ben 16 mila. E si tratta di un numero che, comunque, aumenterà di molto con gli ultimi 3 giorni in cui la mostra potrà essere ammirata: venerdì, sabato e domenica con le tre visite guidate condotte dai curatori Marina Bressan e Marino De Grassi alle 16.30. “Elisabetta d’Austria. Donna, imperatrice, viaggiatrice” finora è stata aperta 44 giorni (perché, a quelle dei fine settimana vanno aggiunte le aperture del 25 aprile, del primo maggio e di altre tre occasioni che hanno visto la partecipazione di gruppi nutriti).



Per ogni giorno d’apertura ha ottenuto, quindi, una media di 363 spettatori. Mica pochi. Tenendo conto che si tratta di una mostra costata “solo” 33 mila euro. Questo è l’importo, confida Marino De Grassi, versato dal Comune al “Centro ricerche turismo e cultura di Gorizia” che vede tra gli amministratori Marina Bressan, curatrice della mostra. I 33mila euro sono serviti per i trasporti, le assicurazioni, il catalogo, le collaborazioni. Se l’ingresso fosse stato di 2 euro il Comune ci avrebbe anche guadagnato qualcosa. Invece, l’ingresso è gratuito, come gratuita è la visita guidata, e ciò, comunque, non può non aver contribuito ai numeri da record. E per venerare il mito di Sissi son giunti da tutta la regione, certo, ma anche dal Veneto, dalla Slovenia, e, in numero minore, dall’Austria. Ma visitatori sono arrivati in città espressamente per la mostra pure da altre regioni, come, ad esempio, dalla Puglia e dalla Campania né va trascurata qualche presenza, a Gorizia per altri motivi, anche da Perù e Cile. Insomma, è un successo perentorio, «un successo ipotizzabile, ma non in questa misura», afferma De Grassi, la prova che “Sissi è pur sempre Sissi”. E se il successo ha, come sempre, molti padri, proviamo a individuarne qualcuno, sentendo uno dei due curatori.

Bumbaca Gorizia Gherghetta presidente Marino De Grassi ©Foto di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia Gherghetta presidente Marino De Grassi ©Foto di Roberto Coco


«Innanzitutto, il mito dell’imperatrice – afferma De Grassi – che, con tale mostra e con il catalogo, abbiamo tentato di restituire alla storia. Sissi è un soggetto che attira, indubbiamente. In secondo luogo, il merito, ma non dovrei essere io a dirlo, è della credibilità dei curatori, non certo nuovi a mostre su tali tematiche, e dei collaboratori: Rossella Fabiani, già responsabile del Castello di Miramare e ora funzionaria della Sovrintendenza, Cristina Bragaglia della Fondazione Coronini, Claudia Colecchia, responsabile della fototeca dei Civici Musei di Trieste, Marco De Giorgio e Lorenzo Tomada, esperti di musica, Alessandro Puhali, esperto di trasporti su rotaia, Lucia Bressan che ha approfondito il tema di Elisabetta quale amazzone, e Roberta Calvo del liceo artistico Max Fabiani, allestitrice della mostra», mostra, fra l’altro, che ha visto anche lo sviluppo di progetti di alternanza scuola-lavoro grazie all’apporto dei ragazzi del D’Annunzio.

Ma c’è ancora una ragione, tra tutte, a spiegare il successo dell’esposizione: «La qualità della sede ospitante: Santa Chiara, a mio parere, non è un museo ma un’eccezionale sede espositiva per mostre come quelle che stiamo facendo». In attesa delle prossime.
 

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