Gli under 35 del Fvg a tavola? Buongustai e informati
TRIESTE. Dimmi cosa (e come) mangi e ti dirò chi sei. Anche la tavola, si sa, è un buon termometro per misurare il modo di essere. E così, in un corposa ricerca sulle abitudini alimentari quotidiane, il friul-giuliano si scopre molto “local”. Attaccato a quanto di meglio può regalare madre-terra, specie se sotto casa. L’indagine è stata proposta da Birra Moretti, partner dell’Expo di Milano, che ha sondato la “convivialità” e i risvolti sociali connessi. Focus della ricerca i “millenial” italiani, ovvero coloro che, nati nell’ultimo ventennio, nel giro di una manciata di anni saranno chiamati a guidare le scelte collettive. È il target 18-35 che, nel Belpaese, annovera ben 12,2 milioni di persone, informate, attente e molto “social”; insomma, tra pc e cellulare sempre connesse. Parametri che hanno un certo peso nel gusto. Ma, per chiudere queste prime coordinate socio-demografiche, ecco il solito tasto dolente: son tutti spesso disillusi e tendenzialmente preoccupati per il futuro. D’altronde il 56% vive ancora a casa con i genitori, il 39,5% lavora, il 18,9% studia, il 16,5% studia e lavora insieme e il 10,5% è alla ricerca di un’occupazione.
Il sondaggio, che risale a maggio, è stato coordinato da Marilena Colussi, sociologa dell’alimentazione, in collaborazione con Doxa marketing Advice. L’Osservatorio Birra Moretti ha dunque puntato la lente sulla cultura del cibo e, come campione, si è focalizzato su un totale di di 602 “millennial” e un’ulteriore sovra-campionatura di 162 giovani residenti in Fvg. Ne emerge una generazione di buongustai. Anche qui qualche dato generale: il 52% indica il ‘non lavoro’ come problema di fondo, il 26,5% esprime sfiducia nella politica, il 26% ha inoltre a cuore le tematiche ambientali. Un problema, però, sembra toccarli più da vicino è quello legato al Welfare. Ben il 42,6% (il 31,2% a livello nazionale) si dichiara preoccupato per l'indebolimento delle protezioni sociali e del sistema pensionistico. Anche la questione immigrazione desta ansia fra i giovani della regione: è un problema per ben il 40,7% degli intervistati, contro la media nazionale del 30,1 %.
Ma ecco la cultura gastronomica, una vera e propria passione: l’84% dei corregionali ritiene che ciò che si mangia e come lo si mangia sia uno specchio del proprio modo di essere. Inoltre, l’86,4% dei 18-35 friul-giuliani (dato Italia 84%), predilige i ristoranti locali capaci di valorizzare i piatti con gli ingredienti del proprio territorio. Il 65%, inoltre (75% in Italia), è spinto da un pizzico di campanilismo: preferisce su tutti i cibi della propria area geografica. L’informazione gioca un ruolo determinante, un po’ per tutti. Ma in Friuli Venezia Giulia ancor più, visto che ben l’82% dei giovani di questa regione (dato Italia 79,5%) è attento alla provenienza degli alimenti. E una buona metà pratica volentieri il turismo enogastronomico. In sintesi: da Udine a Trieste, passando per Gorizia e Pordenone, siamo amanti della buona tavola e, curiosamente, preferiamo spesso la birra a qualsiasi altra bevanda. Per l’89% il “mangiar bene” rappresenta uno dei piaceri più importanti della vita. Stare a tavola è bello, insomma, ma meglio se in modo salutare: il 93% predilige prodotti freschi, il 77% cerca di evitare i grassi e il 69% sta attento alle calorie. In regione, ancora, il 16% ha seguito corsi di cucina e corsi di degustazione di vino o birra. Non a caso, la metà si vede bene con il cappello da chef a lavorare in cucina. Potere dei media, par di capire, visto che ben il 53% degli intervistati apprezza e segue trasmissioni come Master Chef. Complessivamente le regioni più amate per l’alimentazione sono la Toscana con il 18,3% di preferenze, Emilia Romagna (17,4%) e Sicilia (16,5%). È sempre la mamma, la maestra indiscussa dei fornelli. Ma un po’ meno per chi abita in Fvg, dove una buona metà apprende i segreti della cucina frequentando ristoranti e agriturismi.
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