Giunta Fvg pronta alla guerra del commercio

TRIESTE. Se ci sarà appoggio compatto e trasversale sulle chiusure delle attività commerciali nei giorni festivi, la giunta è pronta ad andare fino in fondo. Lo dice chiaramente l’assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, a margine dell’audizione delle parti sociali sulla riforma del commercio, la cui discussione entrerà nel vivo oggi in commissione: «La giunta è pronta al ricorso contro l’impugnativa che verrà opposta da parte del governo - spiega l’assessore - visto che su questo punto la nostra legge contraddice quella nazionale. Serve però una condizione fondamentale e cioè che tutto il consiglio regionale si dimostri convinto nel ribadire le chiusure festive: solo davanti a questa unanimità valuteremo tutte le possibili azioni davanti al diniego di Roma».
La giunta invita dunque le forze politiche a marciare compatte per dare peso specifico al punto con cui la Regione intende mettere simbolicamente in discussione la legislazione italiana, sottolineando l’esigenza di tenere chiuse le attività commerciali nel corso di nove festività del calendario civile e religioso. Un punto di vista appoggiato dal resto del mondo del commercio e criticato dai rappresentanti della grande distribuzione, con l’eccezione delle Coop. Confcommercio ricorda di essere stata «sempre contraria al colpo di mano che il governo Monti mise in atto in nome delle liberalizzazioni previste dall’Europa: una bestialità, visto che negli altri paesi non ci sono legislazioni del genere. La proposta è dunque il minimo, anche se la cosa andrà poi affrontata con il governo». Confcommercio chiede inoltre «il rilancio di un territorio devastato, che vede lo spopolamento dei servizi commerciali dai centri urbani a vantaggio della grande distribuzione. Fa bene la legge a definire il ruolo degli outlet, terminologia finora usata impropriamente».
L’ultimo accento è sulla necessità di una revisione della legge sul turismo, che permetta di giungere a un testo unico per commercio, turismo e servizi: Bolzonello rassicura, spiegando che «la revisione del comparto è programmata per il secondo semestre del 2016». Favore per le chiusure è manifestato anche da Confesercenti, «per venire incontro a dipendenti e piccoli commercianti. Da tempo sosteniamo anche la necessità di intervenire sulle chiusure domenicali». Il nodo esula dall’attuale testo di legge, ma Bolzonello non ha preclusioni: «È una questione su cui la giunta ritiene che il dibattito vada lasciato all’aula. Sarà il consiglio a valutare se presentare emendamenti in materia». Cosa decideranno le forze politiche sarà più chiaro però solo nei prossimi giorni. Federdistribuzione boccia invece l’iniziativa di Bolzonello. L’associazione rappresentativa di centri commerciali, supermercati, grandi magazzini e franchising si schiera «a favore della liberalizzazione prevista dalle norme nazionali. Viviamo in un contesto veloce, che ci chiede di rispondere alla concorrenza del commercio su internet. Le aperture festive non sono obbligatorie e ogni esercente decide per sé. Domenica è il giorno principale per le vendite e sono gli stessi lavoratori a chiederci di lavorare durante le feste per guadagnare di più. In una regione di confine, c’è poi il rischio che i clienti vadano in Slovenia».
Per Legacoop, invece, «la riforma è equilibrata e cerca la giusta misura fra esigenze del consumatore, salvaguardia della piccola distribuzione e riconoscimento di festività civili e religiose, che rafforzano il senso di comunità. È giusto aprire un dibattito col governo, tanto più che le liberalizzazioni non sono avvenute in tutti i settori, come dimostra il campo farmaceutico». Sulla stessa linea la rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil: «Non sono nove chiusure a incidere sulla tenuta del commercio. Aperture selvagge e ampliamento degli orari non favoriscono il mercato, ma la precarietà e l’alienazione di lavoratori e piccoli commercianti. Serve equilibrio fra interessi economici ed esigenze della comunità. Siamo favorevoli anche alle chiusure domenicali e ricordiamo che in nessun paese esiste la totale liberalizzazione».
_diegodamelio_
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo