Giorgi: «Negozianti, cambiate lavoro». A Trieste è guerra totale sui mercatini

Giorgi riaccende le polemiche con Confcommercio dopo il sondaggio anti-stand: «Se 200 mila persone a Piazza Europa sono un danno, qui c’è qualcosa che non va»
Foto BRUNI 24.04.17 sapori d'Europa-Via Mazzini e Ponte Rosso-ass.re Giorgi
Foto BRUNI 24.04.17 sapori d'Europa-Via Mazzini e Ponte Rosso-ass.re Giorgi

TRIESTE Si professa disponibile e aperto al confronto ma, se si tocca Piazza Europa, ecco che non si riesce proprio a trattenere: «Se i commercianti pensano che porti loro un danno, allora devono cambiare mestiere». Parole dure, ma che l’assessore al Commercio Lorenzo Giorgi ripete con convinzione. Insomma, anche se un po’ tutti hanno detto finora di non voler fare la guerra, nei fatti si ritrovano già ben che in trincea. La battaglia sui mercatini in centro tra l’esponente della giunta Dipiazza e i negozianti, rappresentati dal presidente di Confcommercio Antonio Paoletti, si rinnova.

Torna a Trieste Piazza Europa, negozianti in allarme
Lasorte Trieste 22/04/17 - Piazza S.Antonio, Ponterosso, Piazza della Repubblica, Via Mazzini, Mercato Europeo, Mercatino

Tutto si concentra sul programma di appuntamenti che il Comune ha organizzato per il 2018. «Troppi» per il mondo dei commercianti, stufi di «non vedere mercatini di qualità, ma sempre gli stessi rivenditori che offrono cose già presenti nei negozi. La richiesta – così il numero uno dell’ente camerale – è di un massimo di quattro o cinque mercatini all’anno in centro». Confcommercio che ha sondato l’umore dei propri soci, e non, delle vie del centro – che hanno anche risposto a un sondaggio interno dove l’84% ha decretato ricadute negative prodotte dai mercatini – rileva che da aprile a dicembre prossimo sono previsti 86 eventi, di cui 42 nel cuore del capoluogo regionale e 44 invece nelle aree immediatamente a ridosso dello stesso, in alcuni rioni e in periferia.

Giorgi invece dà altri dati, rispondendo con una conferenza stampa ad hoc organizzata ieri e difendendo a spada tratta gli stand di Piazza Europa, manifestazione di prodotti enogastronomici e artigianali, già sotto tiro nelle scorse settimane e che occuperanno fra pochi giorni diverse strade del centro, via Mazzini in primis. «Se portiamo 200 mila persone che camminano in via Mazzini e i commercianti pensano che sia un danno per loro – ha commentato Giorgi – allora vuol dire che c’è qualcosa che non va in questa città». Aggiungendo che gli appuntamenti in programma «nella zona commercialmente centrale saranno 12 e non 44. Sono invece 168 gli appuntamenti e le giornate che interessano le zone commercialmente periferiche, dove per commercialmente periferiche s’intendono anche quelle località, come piazza della Borsa, che alla domenica e nei giorni festivi vedono chiusi i negozi».

Guerra ai mercatini nel centro L’84% dei negozianti dice “no”
Lasorte Trieste 22/04/17 - Piazza S.Antonio, Ponterosso, Piazza della Repubblica, Via Mazzini, Mercato Europeo, Mercatino


L’incongruenza tra i 180 eventi totali annunciati da Giorgi e gli 86 raccontati da Confcommercio nessuno sa spiegarla. Contraddizioni a parte, che comunque non finiscono qui, l’assessore spiega anche che questo nuovo calendario «rispetta quanto previsto dalla normativa, a partire dal decreto legislativo 114 del ’98, che dà spazio e amplia la possibilità di queste iniziative». Inoltre, «senza voler entrare nelle polemiche di questi giorni», lo stesso Giorgi sottolinea che l’amministrazione comunale «accoglie solo il 20% delle domande presentate», scartando quindi ben l’80% delle richieste. E, ancora che, sempre quest’anno, «il 60% delle manifestazioni è stato spostato dal centro in zone più periferiche».

Ne sono esempi Kaiserfest e Trieste e l’Oriente, che da Ponterosso sono stati spostati in piazzale Straulino. «E di questo bisogna dare atto all’attività svolta da tante associazioni e realtà che si sono impegnate in questo senso». Ma i conti che non tornano riguardano anche altri punti. Giorgi assicura che il calendario è stato visionato da Paoletti: «Io gli ho spiegato le percentuali che ho appena menzionato, ho cercato di collaborare e lui non ha risposto». Paoletti al contrario tuona: «Bugia, ho chiesto un dialogo con il Comune, come ho sempre fatto, e non riesco ad averlo, io difendo solo una categoria, non voglio assolutamente fare la guerra». La sag(r)a continua.

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