Generali, lo scontro e una idea per il futuro

Omar Monestier
La bandiera con il Leone simbolo di Generali in un’immagine di repertorio
La bandiera con il Leone simbolo di Generali in un’immagine di repertorio

TRIESTE Da anni una simile tensione non si avvertiva intorno a Generali e non perché i momenti difficili non siano mancati. L’elenco delle turbolenze (Greco, Balbinot, solo per citare) è lungo e non giova qui ricordarle, Trieste le conosce. In qualche modo però si è trattato di battaglie che hanno avuto più dentro la Compagnia che fuori alcune delle principali ragioni di innesco. Non che siano stati ininfluenti gli strattoni degli azionisti, no. Ma quella di oggi è un’altra storia. Alcuni economisti (Sapelli) ritengono che tanta agitazione faccia bene al Leone, ne attesti la vitalità. Donnet potrebbe persino uscirne più forte, stando agli exit poll che girano in queste ore. Ma come fidarsi? Con un azionariato così frammentato fare previsioni è un azzardo.

C’è un tema, minuscolo, piccino piccino per la grande Compagnia, che è tornato prepotentemente nella campagna di reclutamento dei due principali schieramenti. Ed è Trieste e, in senso più largo, la Venezia Giulia. Tutti ne hanno parlato e, mi è parso, senza la solita litania consunta della centralità della città d’origine che è stata anno dopo anno brutalmente disattesa. Oggi Trieste è periferica per Generali, occorre dirlo. A noi non è ancora toccata in sorte una vetrina come le Procuratie vecchie di Venezia. Se il suo gemello sarà Porto Vecchio è presto per ipotizzarlo. Questo è però quel che serve: un segno di attenzione che non si fermi in riva al mare. Trieste è ricca e povera insieme, con vaste aree urbanisticamente brutte, costruite malamente quando c’era un impellente bisogno di alloggi.

Comprendo che davanti a colossi come Nagel, Del Vecchio, Caltagirone, Benetton e allo scontro che oggi si chiuderà, forse solo temporaneamente, questi sembrino ragionamenti da curato di campagna. Non è così. Trieste non è periferia dell’impero. Sebbene lo sia stata per alcuni decenni a causa delle vicissitudini storiche, ora non lo è più e vuole riappropriarsi anch’essa del Leone. Memento per questa assemblea (e per la prossima).

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