Fvg, una tonnellata di pesce sequestrata durante le feste natalizie

A Trieste anche 80 chili di datteri di mare. L'operazione "Confine illegale" della Guardia costiera ha preso di mira i trafficanti di prodotti ittici provenienti dall'estero

TRIESTE. Una tonnellata di pesce e frutti di mare sequestrata, oltre 62 mila euro di sanzioni amministrative a carico di pescatori professionali e sportivi e commercianti al dettaglio o all’ingrosso: questo il bilancio dei controlli effettuati dalla Guardia Costiera regionale sulla filiera della pesca nel mese di dicembre, nell’ambito dell’operazione nazionale denominata “Confine illegale”, che ha preso di mira in particolare i trafficanti di prodotti ittici illegali provenienti dall’estero e pronti ad essere immessi sul mercato nazionale.

I nuclei pesca della Direzione Marittima del Friuli Venezia Giulia, nel periodo che coincide con l’aumento del consumo di pesce dovuto alle ricorrenze natalizie, hanno effettuato ispezioni per garantire la salvaguardia dell’igiene e sicurezza alimentare del consumatore. L’attività di vigilanza più importante si è concentrata sui controlli degli autoveicoli adibiti al trasporto di prodotto ittico provenienti dai paesi confinanti.

I militari della Guardia Costiera hanno così intercettato un traffico di datteri di mare, una specie ittica in via di estinzione le cui modalità di raccolta sono estremamente invasive e dannose – il “raccoglitore” distrugge la roccia sulla quale il dattero è cresciuto - e per il quale di conseguenza sono state vietate pesca, detenzione, trasporto e consumo. Proprio durante l’ispezione di un automezzo sono stati rinvenuti ben 16 sacchetti a rete contenenti circa 80 chilogrammi di datteri di mare, abilmente occultati sotto cassette di pesce e sacchetti di molluschi bivalvi di altra specie. A carico del trasportatore è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria competente, con il conseguente sequestro penale dei datteri ed il sequestro amministrativo di ulteriori 260 chili di altri prodotti ittici privi di etichette che ne attestassero la provenienza.

Le recenti azioni hanno inoltre messo in luce la scarsa attenzione degli operatori del settore nell’osservanza delle norme in materia di corrette marcature di tracciabilità e identificazione del prodotto ittico, senza le quali viene meno la necessaria tutela del consumatore finale e la certezza di salubrità del pesce acquistato.

L’operazione “Confine illegale” sul territorio nazionale ha visto coinvolti circa 5000 uomini e donne della Guardia Costiera e tutti i mezzi aeronavali specializzati nell’attività di contrasto alla pesca illegale; complessivamente sono stati 700 gli illeciti amministrativi e penali contestati, con 80 tonnellate di prodotto ittico sequestrato e l’irrogazione di sanzioni per circa un milione e mezzo di euro, nonché l’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare.

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