Fondazione Carigo, più welfare e meno cultura

Il “salvadanaio” dell’Isontino cambia i criteri di distribuzione del denaro. Tre i milioni da distribuire sul territorio isontino
Bumbaca Gorizia Nuova sede Fondazione Carigo© Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Nuova sede Fondazione Carigo© Foto di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Assieme al Fondo Gorizia, è senza ombra di dubbio il “salvadanaio” più capiente e consistente per Gorizia e la sua provincia. È la Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia che, nonostante la crisi, continua ad essere un riferimento per le attività sociali e culturali dell’Isontino.
Nel 2018 verranno distribuiti al territorio altri tre milioni. Se fino a qualche tempo fa era la cultura il settore “privilegiato” dai finanziamenti, ora sono i fondi destinati al volontariato e al sociale a farla da padroni indiscussi. Una decisione presa, hanno sottolineato più volte e con estrema chiarezza i vertici della Fondazione, «vista la crescente domanda di sussidi e aiuti che viene dalla comunità isontina». Insomma, i tempi cambiano e non bisogna restare fermi.

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Gli stanziamenti nel dettaglio

Dunque, sono pari a 3 milioni di euro le risorse stanziate dalla Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia per gli interventi dell’esercizio 2018, come stabilito nel Documento programmatico previsionale 2018. Questi gli importi previsti per i singoli settori: volontariato, filantropia e beneficenza: 825mila euro (di cui impegnati 165.425 euro fra i quali 83.366 per il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile). Questo settore rappresenta, da solo, il 27,5 per cento del totale delle risorse. A seguire c’è il comparto relativo a arte, attività e beni culturali che pesa il 25% del totale. Le risorse a disposizione sono 750mila euro.


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Seguono Educazione, istruzione e formazione (690mila euro) e Sviluppo locale ed edilizia popolare locale (345mila euro). Per i settori cosiddetti “rilevanti” il plafhond assomma a 2 milioni 610mila euro. Il quadro è completato dai settori: crescita e formazione giovanile: 180mila euro; salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa: 90mila euro; ricerca scientifica e tecnologica: 75mila euro; protezione e qualità ambientale: 45mila euro.

Complessivamente, fanno 3 milioni di euro. Tutti fondi riservati al territorio e al suo sviluppo.

Parola alla presidente

«C’è un’evoluzione nel modo di fare e di essere della Fondazione - spiega la presidente Roberta Demartin -. Da enti meramente erogatori, tali istituzioni sono diventate autentici motori di sviluppo. Da non dimenticare poi i dettami del regolamento approvato dal passato cda della Fondazione nel febbraio scorso che ha recepito anche le linee-guida del protocollo firmato nel 2015 da Acri (che rappresenta le fondazioni italiane) e Ministero delle Finanze».

«Obiettivo della Fondazione per il 2018 - aggiunge Demartin - è quello di sostenere contemporaneamente processi di sviluppo, di innovazione e di inclusione sociale attraverso modalità di intervento coraggiose e innovative che perseguano un nuovo modello di sviluppo. E per fare ciò, la Fondazione agirà da catalizzatore delle risorse economiche e progettuali del territorio, operando per coinvolgere gli attori pubblici e privati e sviluppando una visione di medio-lungo periodo che permetta di agire su fattori strutturanti, cioé capaci di indurre cambiamenti positivi».

Modalità di intervento

Molti gli elementi di innovazione introdotti nel rispetto delle previsioni del Documento programmatico e previsionale 2017-2019, fra cui la previsione di nuove modalità di intervento per rispondere «in maniera più adeguata» alle esigenze della comunità.

Nel 2018, la Fondazione opererà attraverso bandi specifici in sostituzione dei programmi, con l’obiettivo di stimolare la progettualità verso temi predefiniti, coerenti con obiettivi e bisogni individuati dalla Fondazione: bandi generici su iniziative di terzi non sollecitate; sessioni erogative generali di piccolo importo; interventi a sostegno dell’attività istituzionale di soggetti pubblici e di iniziative di altri soggetti; progetti propri.

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