Fiume, modifica allo statuto per rendere la città bilingue
FIUME. L’introduzione del bilinguismo visivo almeno in centro città: non lo chiedono la Comunità degli Italiani o l’Unione Italiana ma un partito politico, la Lista per Fiume. «Con questa richiesta - afferma il leader dello schieramento Danko Svorinić in conferenza stampa - vogliamo rafforzare l’identità fiumana e dare un segno di ulteriore rispetto per la Comunità nazionale italiana autoctona sul territorio. Si tratterebbe di un bilinguismo visuale, molto vicino a quello introdotto ad Albona. Non dunque un bilinguismo formale, come quello in vigore lungo la costa occidentale dell’Istria».
Per comprendere la differenza, aggiungiamo noi, in questa parte della penisola come pure a livello regionale l’italiano è lingua paritetica al croato, dunque un bilinguismo a 360 gradi che purtroppo in alcune realtà locali non viene applicato come si dovrebbe. Tornando a Fiume questa fiammella di italianità in centro città sarebbe sicuramente un grandissimo passo avanti nella tutela dei fiumani italiani. Per quanto riguarda i tempi e le modalità di attuazione Svorinić ha spiegato che il bilinguismo farà parte della proposta di modifica dello statuto cittadino intesa a valorizzare l’identità culturale del capoluogo quarnerino.
«Penso siani maturati i tempi perché la nostra iniziativa venga accolta - prosegue Svorinić - anche tenendo conto del progetto “Fiume, capitale europea della cultura” e dello slogan “Il porto delle diversità”. Quante sono le probabilità che la proposta venga accolta? Svorinić afferma di poter già contare sull’appoggio di 15 dei 36 consiglieri.
«Ora - aggiunge - avvieremo delle consultazioni con il Partito Socialdemocratico e i suoi alleati e con la Comunità democratica croata (Hdz) i cui voti saranno determinanti». All’incontro stampa sono intervenuti anche due italiani di Fiume, con la tessera del partito. Laura Marchig intellettuale di grosso spessore, già direttrice del Dramma Italiano, ha sottolineato che l’italiano è la lingua storico di questo territorio. «Esiste la parlata fiumana sempre viva - ha spiegato - e oltretutto il bilinguismo da queste parti è contemplato dall’Accordo italo-croato sulla tutela delle rispettive minoranze firmato nel 1996».
Livio Defranza ha aggiunto che il bilinguismo visivo oltre al suo significato storico, potrebbe avere una forte connotazione turistica. «Peccato - ha concluso - che l’Ente turistico cittadino non usi il nome Fiume, nel branding della città».
(p.r.)
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