"Fincantieri reintegri i quattro licenziati"

La giudice del lavoro Gallo ha rigettato l'opposizione dell'azienda che li paga tenendoli a casa. Probabile nuovo appello

La sentenza. Rigettata l’opposizione di Fincantieri. Le sanzioni disciplinari nei confronti dei quattro operai di Monfalcone messi sotto accusa perchè «scoperti a dormire» o comunque in «sospensione lavorativa» e poi licenziati sono illegittime. Non basta che siano stati reintegrati sul fronte dello stipendio, devono essere completamente reinseriti sul posto di lavoro.

Non è più soltanto un’ordinanza, ora con il ricorso (che è stato rigettato) della Fincantieri è diventata una vera e propria sentenza con la pronuncia del giudice del lavoro del Tribunale di Gorizia, Barbara Gallo. Martedì scorso l’udienza a Gorizia, ieri il deposito della sentenza. Tutto previsto dalla legge Fornero.

La prima sentenza. Dopo il primo procedimento che era culminato con le sentenze di reintegro, alle quali Fincantieri si era adeguata solo per la parte retributiva, annunciando che non intende far entrare in fabbrica i quattro operai, si era passati al secondo procedimento innescato dal ricorso della Fincantieri.

Opposizione rigettata. Tra martedì e ieri la risposta del giudice Gallo che rigetta l’opposizione in un processo che ora diventa ordinario. Ora, dopo le due fasi di giudizio davanti al giudice del Lavoro sono previsti i gradi di appello e Cassazione. Tra ieri e oggi sono partite o partiranno immediatamente le mail (via posta certificata) degli studi legali che assistono i quattro operai, verrà richiesto ancora una volta e con la forza della sentenza il reintegro effettivo sul posto di lavoro.

Ma appare difficile che Fincantieri ottemperi alle richieste degli avvocati. In questi giorni poi l’azienda è completamente presa nel vortice di una guerra a livello europeo con i francesi per l’acquisizione dei cantieri Stx dopo il fallimento. Cantieri strategici per la Francia e che ora, nonostante i precedenti accordi con lo scorso premier, Fracis Hollande, vedono il nuovo primo ministro Emmanuel Macron in una posizione completamente opposta, pronto a nazionalizzarli piuttosto di cedere il comando agli italiani.

(Leggi l'aggiornamento di giovedì 27 luglio: Fincantieri, Macron ha deciso di nazionalizzare Stx) Una posizione inaudita che rischia di dare una ulteriore mazzata all’Europa sulla linea della Brexit. Una situazione tale per cui Fincantieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni. E vista la linea di fermezza adottata sin dall’inizio dall’azienda che ha fatto diventare un caso nazionale la vicenda dei quattro operai accusati di essere stati scoperti a dormire, è presumibile che venga fatto un ulteriore appello alle sentenza.

Un appello che, letto attraverso le norme Fornero, si dovrebbe chiamare Reclamo. Una vicenda emersa nel turno notturno tra il 14 e il 15 settembre 2016 nella Salderia B e che potrebbe trascinarsi per ancora lunghi anni. La sentenza della giudice Gallo in ogni caso non lascia alcun dubbio.

«Anzi - commenta l’avvocato Manuela Tortora, che difende uno dei quattro licenziati - il giudice nella sua revisione ha dettagliato la sentenza». Emerge chiaramente nelle quattro pagine dei motivi della decisione e i passaggi sono molto chiari. Ne è ben conscia l’avvocato Tortora che difende uno dei quattro mentre gli altri tre vengono seguiti dallo studio legale dell’avvocato Portelli, dagli avvocati Sascha Cristancich e Quartarone Latino, e infine dallo studio Belli.

La giudice Gallo nella parte finale rigetta l’opposizione, accerta l’«illegittimità della sanzione disciplinare espulsiva». Dispone la reintegra immediata del lavoratore a carico della Fincantieri che si è opposta e condanna quest’ultima a ricostruire la posizione assicurativa e contributiva del dipendente con «adempimento dei relativi oneri» nonchè a «corrispondere al medesimo la retribuzione globale di fatto (risultante dalle ultime buste paga emesse in suo favore) dal licenziamento alla reintegra effettiva entro il limite di 12 mensilità), oltre a interessi legali e rivalutazione monetaria come per legge «dal dì del dovuto al saldo effettivo» in base alla dichiarazione dei redditi.

Fincantieri è stata anche condannata a rifondere alla parte opposta le spese di lite. Motivazioni supportate da ben tre pagine fitte di considerazioni e riscontri oggettivi. Che spiegano ancora una volta come Fincantieri poteva benissimo punire e sanzionare in maniera anche pesante, se era nel giusto, i quattro operai accusati di essere stati trovati a dormire. Ma non poteva licenziarli, perchè facendolo è andata anche contro le norme contrattuali.

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