Fiat scommette su Monfalcone per distribuire le nuove 500L
MONFALCONE. Il porto di Monfalcone terminal e hub di distribuzione per tutto il Nord Italia e il Sud Europa delle nuove Fiat 500 L (il mini suv) prodotte in Serbia nella fabbrica di Kragujevac. Il Gruppo Grimaldi che opera a Portorosega con la Cetal (Central european terminal and logistics) ha già firmato i contratti e lo scalo è in attesa del primo gruppo di automobili tra le prime 412 vetture prodotte.
«La produzione in Serbia è iniziata tra giugno e luglio, siamo in attesa da un momento all’altro di avere notizie precise degli arrivi - conferma Sergio Penso ad della Cetal - sono in arrivo due navi lunedì ma non avranno ancora questo nuovo prodotto, manca pochissimo. Tutto dipende dal mercato, noi ci auguriamo che arrivino un po’ di prodotti. Da Monfalcone partirà la distribuzione per tutto il Nord Italia e il Sud-Est Europa, ovvero Svizzera, Germania, Austria».
Dalla Serbia all’Italia, passando per il Montenegro. le nuove Fiat 500 L prodotte a Kragujevac infatti prendono la via del porto di Bar per essere imbarcate e arrivano in Italia. Ad essere interessato non è soltanto il porto di Monfalcone, ci saranno anche Ravenna, Catania e Salerno per coprire tutta Italia.
Con questa operazione è stata avviata l’esportazione della casa automobilistica italiana che ha investito in Serbia, frutto dell’accordo firmato lo scorso febbraio che prevede l’utilizzo delle infrastrutture montenegrine per il trasporto e l’imbarco delle vetture. A Podgorica, in Montenegro, c’è grande soddisfazione perchè grazie a questo traffico il Porto di bar potrà acquistare una posizione nel sistema logistico dell’Europa sud–orientale rafforzandone ilò ruolo di scalo merci stategico. Soddisfazione anche per Monfalcone che si collega direttamente con Bar per il traffico di automobili marchiate Fiat.
«la Fiat è uno dei massimi clienti della Grinmaldi - spiega Penso - proprio a Monfalcone abbiamo iniziato nel 2003 con i primi 913 Doblò prodotti in Turchia. È stato un successo che continua. Speriamo che sia così anche per la 500».
Fiat è uno dei marchi che gestisce dal punto logistico la Cetal, ma ci sono altri big come Mercedes, Bmw, Renault, Opel, Suzuki e Ford. C’è tanto import ma anche export da Monfalcone per realtà come Egitto, Israele, Turchia e Grecia. Manca soltanto la Volkswagen, ma il traffico è sfuggito a causa del boicottaggio del traffico merci da parte di Trenitalia-Cargo (di mezzo il raccordo ferroviario del Lisert che collega alla rete nazionale e viene aperto solo una volta al giorno), la denuncia è stata fatta più volte dalla stessa Cetal che ha perso oltre a Volkswagen anche Audi e Skoda.
Tornando in Serbia, nello stabilimento di Kragujevac la capacità produttiva a pieno regime è di 200 mila vetture l’anno e l’azienda dà lavoro a 2400 persone, posti diretti e altri mille nell’indotto. La Fiat serba è stata inaugurata lo scorso aprile dall’ad del gruppo, Sergio Marchionne. E proprio ieri è giunta notizia che la Fiat ha accettato la richiesta del governo serbo di dilazionare in due tranches il pagamento dei 90 milioni di euro che Belgrado doveva versare entro quest’anno a favore dell’impianto di Kragujevac. Il ministro dell’economia e finanze serbo, Mladjan Dinkicha proposto di pagare alla joint venture Fiat Automobili Srbija (Fas) 50 milioni di euro con la revisione di bilancio quest’anno, e i restanti 40 milioni nel 2013. Tale proposta è stata accettata dalla parte italiana. L’ad Fiat Sergio Marchionne giungerà in visita in Serbia la prossima settimana.
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