Ex Pescheria, Miracco ci ripensa «Avanti con lo Science center»

L’assessore: giusto il dibattito ma non ho alcun dubbio. Spazi per l’arte contemporanea in via Cumano Cosolini: attenti ai confronti senza conclusione. Marini: dal Fondo Trieste già impegnati 415mila euro
Di Paola Bolis

«Bisogna valutare quello è avvenuto nell’ex Pescheria con le “Trame” dell’Immaginario scientifico e quello che accadrà adesso con l’installazione di Jannis Kounellis. Abbiamo questi mesi davanti e poi bisogna decidere».

È stato Franco Miracco a fine agosto, con queste parole chiare, a riaprire sull’ex Pescheria un dibattito che ha coinvolto la città, facendo uscire allo scoperto a favore dell’arte al Salone degli incanti addetti ai lavori e non (tra i primi la direttrice dei Civici musei di storia e arte Maria Masau Dan) dopo che già la strada per lo Science center in Pescheria era stata tracciata da oltre un anno dalla stessa giunta che aveva ufficializzato l’idea lanciata a fine 2011 dal sindaco Roberto Cosolini. L’assessore alla cultura ha riaperto il dibattito, lo stesso assessore ora lo chiude. O meglio, «il dibattito può proseguire, ma io mi sto impegnando e voglio portare lo Science center sulle Rive». Al Salone degli incanti.

Miracco lo dice nel pomeriggio, proprio qualche ora dopo che Cosolini aveva voluto mettere un punto alla vicenda: «Non esiste un “pensiero unico” e considero l’ex Pescheria un bene comune, non del sindaco. A questo punto - aveva dettato Cosolini - credo debba essere l’assessore alla cultura, sentite le varie opinioni e fatta una considerazione realistica sulle condizioni in cui lavoreremo nei prossimi anni, ad avanzare una proposta».

La proposta poco dopo arriva. Una conferma, precisa Miracco respingendo la parola “dietrofront”: «L’ho detto oggi (ieri, ndr) al sindaco e anche a Masau Dan. Chi può negare che l’uso fatto da Kounellis dell’ex Pescheria sia stato straordinario? Ovvio che ne nascesse un dibattito. Ed è un dibattito che ha confermato in città un interesse per l’arte contemporanea che non verrà tradito. Ma all’ex Pescheria sto perseguendo l’obiettivo di realizzare quanto di più eccellente possa offrire Trieste in ambito scientifico. Non ho dubbi. Ho ascoltato le voci che si sono levate, ma vado avanti per far convergere attorno all’esperienza maturata dall’Immaginario scientifico le eccellenze di cui la città si vanta da anni. Per le attività espositive ci sono già altri spazi, a iniziare dal Revoltella».

E per l’arte contemporanea, anzi, Miracco ha un’idea: «In via Cumano il polo da costruire accanto alla collezione De Henriquez è un luogo che si presta perfettamente a richiamare interventi di grandi artisti contemporanei». Un luogo da inserire in una «strategia precisa: ora si parte con la costituzione di un gruppo di lavoro che sarà impegnato nella ridefizione del sistema museale triestino».

Dibattito aperto e chiuso dunque, «per quanto mi riguarda», sull’ex Pescheria. Del resto, si diceva, è stato Cosolini ieri stesso a indicare la necessità di avere dal “suo” assessore una proposta. E presto. «È un peccato - così il sindaco - che questo confronto interessante non abbia assunto proporzioni simili sin da fine 2011, quando la stragrande maggioranza delle opinioni risultava favorevole allo Science center. Molto probabilmente il lavoro svolto con l’Immaginario per il reperimento di finanziamenti si sarebbe potuto fare a conclusione della discussione. Per quanto motivati, vedo in questi dibattiti dell’ultimo momento cose già viste che spesso hanno fatto sì che la città discutesse ma non concludesse».

Il nodo delle risorse non è indifferente. E non è facile, ritiene il sindaco, ripetere eventi della grandezza di quello di Kounellis con frequenza tale da giusticare cambi di rotta. Pochi i soldi pubblici, rari i privati disposti a investire in cultura. Per lo Science center ci sono, impegnati, i 400mila euro che l’Immaginario ha ottenuto dal ministero dell’Università e della ricerca. E ci sono anche altri fondi. Bruno Marini, ex presidente del Fondo Trieste (e consigliere regionale Pdl), rilegge le carte: «Nel novembre del 2011, su richiesta e impegno del sindaco, il Fondo decise di assegnare 530mila euro in precedenza destinati a Era (il Museo della scienza che sarebbe dovuto sorgere all’ex meccanografico, ndr) proprio allo Science center nell’ex Pescheria, così da sbloccare l’impasse sulla destinazione dell’edificio. Quei soldi - dice Marini - sono stati ridotti a 415mila euro il giugno successivo, ma ci sono. Non ho competenza per entrare nel merito della scelta da fare sul Salone degli incanti, ma facciamo grande attenzione a uno sport molto praticato in città: quello del passo avanti e quattro indietro. Attenti a non mettere in pericolo finanziamenti e a non sprecare soldi pubblici che non è il caso di perdere, e che vanno gestiti con estrema attenzione».

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