Ecco Lili, il pendente fabbricato dall’uomo di 15mila anni fa
ZARA. Eccezionale scoperta archeologica nella grotta Vlakno situata nell'Isola Lunga, che fa parte dell'arcipelago dalmata di Zara. Un gruppo di studiosi del Dipartimento di archeologia dell'Ateneo di Zara, guidati da Dario Vujević, ha fatto venire alla luce un frammento di ciondolo che raffigura una donna stilizzata. Una sorta di Venere paleolitica alla quale è stato dato il nome di Lili, in onore di una delle ricercatrici del gruppo.
Il piccolo segmento decorativo, secondo gli esperti, sarebbe stato realizzato circa 15mila anni fa; ma ci vorranno ulteriori esami scientifici per stabilirne l'esatto periodo di fabbricazione. A confermarlo è stato lo stesso Vujević: «Il frammento viene ora sottoposto a un procedimento di conservazione, dopo di che sarà attentamente studiato e quindi presentato pubblicamente. Non è da escludere che questa figura stilizzata di donna, la nostra Lili, diventi uno tra i più significativi simboli dell'Isola Lunga».
Quello di “Lili” non è del resto l'unico oggetto ritrovato in queto antro posizionato nella parte centrale dell'isola dalmata, dal cui ingresso si vede la dirimpettaia isoletta di Rava. Si tratta di una grotta relativamente piccola, ma la cui ricchezza di reperti la ha posta da anni ormai al centro di ricerche – finora una quindicina - compiute da archeologi croati e anche d'oltreconfine. Oltre a Lili, sono venuti infatti alla luce due rari arpioni in osso, anch'essi secondo gli esperti risalenti a circa 15mila anni orsono. Il ritrovamento non ha stupito i ricercatori: la piccola caverna, accanto alla quale si trovava una fonte di acqua potabile, rappresentava la sistemazione ideale per le comunità che vivevano nel periodo a cavallo tra l'ultima fase dell'età della pietra e il Mesolitico. «Le condizioni di vita erano naturalmente dure all'epoca – prosegue Vujević – si era appena concluso il picco dell'ultima glaciazione, e il mare Adriatico aveva un aspetto ben differente da quello attuale.
L'isola Lunga si presentava come un enorme scoglio che si elevava da 100 a 400 metri al di sopra delle vallate. La grotta Vlakno, scavata dagli archeologi per una profondità di cinque metri, rappresenta una ricca fonte di reperti e anche di resti di animali, come cervi, cavalli e bovini selvaggi, segno - prosegue Vujević - che gli abitanti di questa cavità erano provetti cacciatori, bravi anche nel macellare e preparare la carne».
Lo studioso ha inoltre fatto notare che gli antichi residenti non pensavano esclusivamente alla caccia ma costruivano anche elementi decorativi, di abbellimento, come la predetta Lili. Sempre a Vlakno sono stati riportati in superficie esemplari di conchiglie, lumache e denti di cervo forati con cui si adornavano - e ai quali davano significati simbolici - questi uomini e donne vissuti millenni fa.
Prima di Lili, sull'Isola Lunga erano venuti alla luce i resti di quello che veniva ritenuto essere stato il più antico abitante della Dalmazia, chiamato Šime, tra i nomi più in voga in questa regione adriatica, vissuto anch’egli oltre diecimila anni fa.
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