Dynamo, mago venuto dal nulla che ha camminato sul Tamigi

Nella sua autobiografia la storia di un ragazzo povero e affetto dal morbo di Crohn diventato una star
Di Alessandro Mezzena Lona

Le scuse per arrendersi alla vita c’erano tutte. L’assenza del padre, che si fa vivo solo per provare a coinvolgerlo in loschi affari. L’infanzia vissuta a Bradford, tra bulli che si divertono a umiliarlo e sbeffeggiarlo. La malattia, il morbo di Crohn, che più volte lo ha spinto sull’orlo del baratro. Ma Steven Frayne non s’è mai fermato a piangere su se stesso. Anzi, ha cullato a lungo, e poi realizzato, un sogno grandissimo: quello di diventare mago. Il mago più sorprendente del mondo. Il fantastico Dynamo, che non si ferma davanti a niente.

Più dei giochi con le carte, più dei numeri al limite dell’impossibile, la vera magia di Dynamo è la sua stesa vita. Che adesso il mago inglese racconto in un’autobiografia intitolata “Niente è impossibile”, pubblicata da Vallardi editore (pagg. 320, euro 14,90). Un libro che non rivela i segreti dell’illusionismo, ma alza il sipario sulla sua vita.

Si parte da un quartiere degradato dell’Inghilterra anni Ottanta. Steven Frayne vive con la madre e tre fratelli nati da padri diversi in un mondo dove domina la miseria e la precarietà. Lui è magrolino, non ha una salute di ferro, non sa opporsi agli stupidi scherzi dei bulli della scuola. Tanto che un giorno finisce semiaffogato nelle acque stagnanti di una diga, mentre i suoi presunti amici ridono. Solo allora trova nella figura del nonno una zattera di salvezza alla quale aggrapparsi. Sarà lui, la figura maschile di riferimento in senso assoluto, a insegnargli una magia che cambierà la sua vita. Un modo per togliere la forza anche al più nerboruto tra i compagni che provi a sollevarlo.

I bulli restano a bocca aperta, le ragazze cominciano a guardare il mingherlino Steven con altri occhi. ma lui tira dritto per la sua strada. Ci vuole altro per diventare un mago famoso. Deve leggere molto, guardare quello che fanno i migliori illusionisti. Ma, soprattutto, non può rinunciare al suo modo di essere. E allora decide che lui sarà un mago di strada. Uno che farà sgranare gli occhi a personaggi famosi e anonimi passanti.

La fortuna comincia pian piano a farsi vedere. Anche perché Dynamo, ribattezzato così per la sua energia inesauribile quando trasforma in palcoscenico i marciapiedi delle città, i retropalco dei teatri, i locali e i negozi di famose catene commerciali, continua a credere che il successo gli sorriderà solo quando riuscirà a stregare un bel po’ di nomi famosi. E allora comincia a tallonare Snoop Dogg, per poi conquistare Chris Martin e i Coldplay, la rampante Rihanna e la trasgressiva Lindsay Lohan, fino ad arrivare al principe Carlo d’Inghilterra. Che osserva allibito questo maghetto in carriera trasformare dei biglietti della lotteria in fruscianti sterline.

La malattia non può fermare Dynamo. Lo costringe a letto per qualche mese, lo spaventa, gli fa fare brutti pensieri. Come quello che lui, con quel fisico che lavora a intermittenza, non ce la potrà mai fare. E invece, con fantasia e grinta, Dynamo supera tutte le barriere. Inventa il numero in cui finge di soffocare mangiando una mentina, e poi se la estrae dal collo appiccicata a una catena. Imprigiona i cellulari di allibiti passanti dentro bottiglie di vetro, smazza le carte a una velocità che fa crepare d’invidia il croupier più allenato. Ma, soprattutto, tiene gli americani con il fiato sospeso quando si inerpica sul tetto del palazzo che ospita il “Los Angeles Times”, e lo ridiscende quasi fosse il fratello dell’Uomo Ragno.

Ma il suo capolavoro assoluto resta la passeggiata sulle acque del Tamigi. Ancora oggi, guardare il filmato di quell’impresa magica mette i brividi. E non importa se, come in ogni gioco di prestigio, dietro c’è il trucco. Perché, come ha scritto il dj Linus, se non ci fosse, saremmo costretti a considerare questo fantastico ragazzo inglese alla stregua di Gesù.

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