Duomo di Gorizia, 7 anni di attesa per 7 mesi di lavori
La fase progettuale prese il via nel 2006 e i lavori, dopo l’appalto, avrebbero dovuto avere una durata contrattuale di 210 giorni. La burocrazia l’ha fatta da padrone, ci si è messa pure la Soprintendenza ai Beni artistici e architettonici e i tempi della ristrutturazione del Duomo di Gorizia si sono gonfiati a dismisura. Siamo ad agosto 2013 e devono concludersi ancora i lavori del primo lotto. «A fronte di sette mesi di lavori, servono sette anni di pratiche», mastica amaro don Sinuhe Marotta, parroco della chiesa metropolita del capoluogo isontino. Se non fosse un uomo di Chiesa, probabilmente non manterrebbe tutta questa calma olimpica. «È certo che mai avrei pensato che fosse così dura portare a termine un’opera pubblica. La burocrazia è asfissiante e occorre produrre una quantità industriale di carte per ogni minimo intervento», sospira.
Per fortuna, oggi è arrivata una buona notizia. Era il dicembre scorso quando annunciammo che la Soprintendenza ai Beni artistici e architettonici aveva impresso, di fatto, uno stop ai lavori del Duomo: un maxi-restauro da quasi 900mila euro stanziati parzialmente dalla Regione. In particolare, a non convincere l’organo di tutela era il restauro di una sacrestia. Le capriate erano il “nodo del contendere” e proprio queste perplessità avevano fatto sì che il definitivo via libera della Soprintendenza ancora non fosse arrivato. «Ora la Soprintendenza ha dato finalmente il via libera, c’è l’approvazione. E questo ha consentito la ripresa dei lavori che sono affidati alla “Sguassero costruzioni” di San Giorgio di Nogaro - spiega ancora don Marotta -. Che dire? Questa svolta ci permetterà di effettuare l’ultima parte dell’intervento di recupero delle sacrestie. La Sovrintendenza aveva sollevato dubbi sugli accorgimenti previsti per l’adeguamento statico e anti-sismico da adottare nella sacrestia ordinaria, realizzata nel 1930. Ora il problema è superato. L’ultima freno potrebbero essere le ferie estive della ditta incaricata dei lavori».
Per vedere completato il primo lotto devono essere realizzati gli impianti nelle sacrestie, oltre ai rivestimenti e alle finiture. Poi, si partirà con il secondo lotto che prevede l’adeguamento della centrale termica e il ripristrino dell’abside medievale. Da rammentare che questo è il più ambizioso e grande intervento di riqualificazione del Duomo se si escludono i lavori effettuati nel 1928 che ripristinarono la più importante chiesa cittadina, rimasta colpita dai bombardamenti nel corso della Prima guerra mondiale.
In ultimo, i valori economici di tale intervento che ammonta complessivamente a 871mila euro. Una parte è stata coperta dalla Regione con due stanziamenti, di durata ventennale, di 23.450 e 18.800 elargiti annualmente. Poi, c’è stato un ulteriore sforzo da parte della Regione con un contributo, in conto capitale, di 25mila euro. A completamento ci sono le donazioni dei fedeli e i preziosi contributi elargiti attraverso l’8 per mille.
Il Duomo, dedicato a Sant’Ilario di Aquileia e a San Taziano, è la principale chiesa di Gorizia e cattedrale dal 1752. L’esterno attuale è in buona parte su progetto di Emilio Karaman, che si ispirò a Max Fabiani: i lavori si conclusero nel 1924. Il campanile fu costruito nel ’500, ed era originariamente ricoperto da una cupola, rimpiazzata appena nel 1865 dall’attuale cuspide piramidale. Intorno al 1920 la cella campanaria fu aperta con bifore. La facciata è a capanna, con uno spezzone di timpano. Il portale centrale è sormontato da due lesene. Sopra, una mensola con una statua della Madonna risalente al 1887.
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