Due intitolazioni, un solo slargo: la “grana” di Villa Revoltella
Dipiazza prevede di dedicarlo a Cecovini. Ma c’era già l’ipotesi vittime della strada Toncelli: «Il sindaco si comporta da venditore». La replica: «C’è posto per tutti»
Silvano Trieste 2020-07-09 Villa Revoltella, la realizzazione del nuovo parcheggio e sopralluogo all'interno della Villa per i lavori
TRIESTE Un ingorgo toponomastico. Il sindaco Roberto Dipiazza, arrivato agli ultimi mesi del terzo mandato, ha accumulato una serie di promesse di intitolazioni da non raccapezzarsi più. «Da bravo commerciante ha venduto due volte lo slargo di Villa Revoltella. Prima alle Vittime della strada e ora all’ex sindaco Manlio Cecovini. Mi ricorda la figura del truffatore Moses Pray (interpretato da Ryan O'Neal) del film “Paper Moon” (1973) che vendeva le bibbie alle vedove. Il nostro sindaco è riuscito a piazzare due volte la stessa cosa», fa notare Marco Toncelli, consigliere comunale del Pd.
In effetti c’è una mozione approvata all'unanimità nella seduta del Consiglio comunale del 14 ottobre scorso che, richiamando l’intitolazione “Vittime della strada”, indica il parcheggio antistante alla villa come “luogo ideale”. Il primo firmatario è, tra l’altro, Vincenzo Rescigno, capogruppo della Lista Dipiazza. Un impegno rimosso dal sindaco all’inaugurazione del nuovo parcheggio il 9 luglio scorso quando ha promesso di dedicare lo slargo alla memoria di Manlio Cecovini di cui cadono quest’anno i 10 anni dalla morte e per il quale sono state raccolte più di 700 firme da Pino Di Lorenzo, storico esponente della Lista per Trieste.
Ma non è finita. In lista di attesa, nella categoria dei benemeriti sindaci di Trieste, c’è anche Marcello Spaccini con ben due mozioni: la prima firmata da Toncelli e Giovanni Maria Coloni (Pd) è stata avanzata nella precedente consiliatura, la seconda è stata presentata in questa da Bruno Marini (Forza Italia). «Marcello Spaccini - si legge nella mozione - fu protagonista di un intenso impegno di cui citiamo ad esempio la realizzazione dei centri civici e l'inizio del decentramento amministrativo, il nuovo assetto urbanistico, il progetto della grande viabilità e la circonvallazione ferroviaria con il tragitto in galleria verso il Porto nuovo che fece scomparire dalle Rive i treni merci».
Che fare allora? Dipiazza, al solito, non si scompone. «In due o tre mesi sistemiamo tutto. Devo mettere la statua di Ressel, poi trovare gli spazi per Cecovini, Spaccini e le “Vittime della strada”. Nessun problema. Risolveremo tutto», assicura.
L’unica avvertenza è evitare posti dove ci sono dei numeri civici, per non costringere i cittadini a cambiare d’ufficio indirizzo sui documenti personali. «Devo trovare dei luoghi in cui non ci siano abitazioni e poi procedo con le intitolazioni», aggiunge Dipiazza.
E il parcheggio di Villa Revoltella? «Vedremo». Non si sbilancia più il sindaco dopo le fughe in avanti. L’importante è non scontentare nessuno: «L’amico Marini per Spaccini, Pino Di Lorenzo per Cecovini e la famiglia Visintin. I ricordi vanno tutelati» . Un debole il sindaco lo rivela per Spaccini dopo l’incontro casuale con il figlio sulla spiaggia di Alicudi. «Aveva una casa sull’isola. Mi è troppo simpatico», racconta Dipiazza. Marcello Spaccini è pure autore di un film su Alicudi. L’unico dubbio riguarda l’opportunità di intitolare un parcheggio alle “Vittime della strada”.
Un capitolo a parte riguarda l’inventore dell’elica Joseph Ressel «Abbiamo Saba, Joyce, D’Annunzio. E ora aggiungiamo anche Ressel. E poi altre nel quarto mandato. Voglio che Trieste diventi la città delle statue», immagina Dipiazza che si prepara a vasto programma di installazione di monumenti. —
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