Dragaggi abusivi, porto di Monfalcone sotto sequestro
MONFALCONE Quattro avvisi di garanzia per aver svolto attività di dragaggio senza l'autorizzazione necessaria, mascherandola come manutenzione dei fondali. Quest'ultima attività, a differenza della prima, non necessita infatti di autorizzazioni specifiche. Inoltre, secondo gli esiti delle indagini, le quattro persone che sono state denunciate riscaricavano in mare i sedimenti raccolti invece che collocarli nella cassa di colmata, come previsto per le operazioni di dragaggio.
E' il risultato - emerso nella giornata di oggi, martedì 12 giugno - delle indagini sui lavori di dragaggio svolti nell’area portuale di Monfalcone. L’intera area dei fondali interessata, stimata in circa 300.000 metri quadri, è stata posta sotto sequestro preventivo in base al decreto emesso dal Gip di Gorizia. Resta comunque preservato l’utilizzo del relativo specchio acqueo per i normali traffici portuali.
Più in dettaglio, i controlli di carattere ambientale - coordinati dalla Procura di Gorizia e svolti dai Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Udine e dal Comando Gruppo per la Tutela ambientale di Milano - hanno fatto scattare la denuncia nei confronti di due persone interne alla società aggiudicataria dei lavori di manutenzione dei fondali del porto, che ha sede a Pordenone. Le altre due persone denunciate svolgevano invece mansioni direttive rispettivamente dell’Azienda Speciale Porto e della Regione “Friuli Venezia Giulia”.
E' stato infine disposto il sequestro preventivo di tre motopontoni del valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro.
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