Dopo 25 anni è finito il restauro del Castello di Pietrapelosa
PINGUENTE Finalmente ultimati il recupero e la conservazione del Castello medievale di Pietrapelosa avviati alla metà degli anni Novanta dello scorso secolo. A Pinguente si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia di inaugurazione del maniera fresco di restauro.
A conti fatti, gli interventi sono venuti a costare 1, 8 milioni di euro. Nel 1995, si era potuto dare il via alle operazioni grazie al cofinanziamento del Ministero croato della cultura, delle Regioni del Veneto e dell’Istria nonchè della municipalità pinguentina.
L’intervento di maggior peso era stato avviato sul finire del 2016 nell’ambito del progetto’’KulTerra’’inteso alla reviviscenza dei castelli istriani Morosini – Grimani di Sanvincenti e appunto di Pietrapelosa.
Un progetto che ha coinvolto ben 11 partner, con capofila il piccolo comune di Sanvincenti. Il suo valore complessivo ammonta a poco più di 3 milioni di euro di cui l’85% sono mezzi ottenuti per il tramite del Fondo europeo per lo sviluppo regionale. L’importo rimanente è stato erogato dai partner progettuali. Al castello di Pietrapelosa era riservato un milione di euro. Grazie a questo intervento il maniero è diventato più accessibile ai visitatori con l’aggiunta di una passerella che permette loro di accedere alle sue strutture su tutti i livelli. Poi sono state ricavate platee esterne ed interne per rappresentazioni teatrali, spettacoli ed eventi musicali ed è disponibile un moderno impianto multimediale.
Il castello è ora incluso nell’offerta del turismo culturale e storico sostenibile e a giovarne saranno anche i ristoratori, artigiani e in genere il settore economico dell’area. Il tutto viene integrato con la creazione di prodotti nuovi ispirati alle tradizioni e alle credenze popolari come pure a personaggi storici realmente esistiti, concettualizzati nei souvenir nonché negli eventi e spettacoli da allestire negli spazi del maniero.
Per quel che riguarda la sua storia va detto che Pietrapelosa, citato per la prima volta nei documenti storici nel 965, fu in mano ai Patriarchi d’Aquileia e nel 1291 era considerato sede del Marchesato d’Istria.
Nel 1422 fu occupato dalle truppe veneziane capeggiate dal generale Taddeo d’Este che lo affidarono a Nicolò Gravisi i cui discendenti lo tennero fino alla fine del feudalesimo. In tempi più recenti è stato devastato da alcuni incendi.
Intervenendo alla cerimonia dell’inaugurazione, la sovrintendente all’Ufficio regionale per la conservazione dei beni culturali Lorella Limoncin Toth ha sottolineato la ricchezza dell’Istria in termini di patrimonio culturale e storico quantificabile in 500 beni iscritti sul Registro della Croazia e uno su quello dell’Unesco. —
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